DesignIl progetto dell'architetto

Come occuparsi di un’opera storicamente formalizzata?

Valorizzare la ricchezza dei decori tipici dell’Art déco a cui si ispira lo stabile è stata la missione imprescindibile che i committenti mi hanno affidato

di Massimo Corsico*

“To do nothing at all is the most difficult thing in the world, the most difficult and the most intellectual”. Questo è uno dei tanti aforismi di Oscar Wilde (Dublino16 Ottobre 1854 – Parigi30 Novembre 1900) che tradotto in Italiano recita: “Il non fare nulla è la cosa più difficile del mondo, la più difficile e la più intellettuale”. Infatti, a volte la cosa più difficile da fare è quella di nascondersi, come se non ci fossimo adoperati in alcuna opera.

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Proprio come quando da bambini si giocava a nascondino: per un architetto che deve occuparsi della progettazione di un’opera storicamente formalizzata, una delle vie percorribili, ma davvero difficile da attraversare, è quella di celarsi.

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Un po’ come avviene in letteratura, quando uno scrittore si aliena utilizzando il punto di vista della focalizzazione esterna per descrivere al meglio la situazione storica.

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La principale difficoltà sta nel sapere gestire la moltitudine di competenze. Il tutto per rendere pienamente confortevole una abitazione datata, ma anche molto bella. L’appartamento – per l’appunto – sito all’interno di un palazzo signorile.

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Valorizzare la ricchezza dei decori tipici dell’Art déco a cui si ispira lo stabile è stata la missione imprescindibile che i committenti mi hanno affidato. Le vetrate cattedrale, i soffitti decorati, le pavimentazioni in micro graniglia policroma e, in particolar modo, il parquet.

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Pietro (si veda Professional Parquet n. 1/2021 pag. 8) ha ristretto la fascia della spina a pesce, verso la cucina, rendendo regolare il disegno della pavimentazione in legno e armonizzandola con le marmette di quella stanza. Infine, e non in ultimo, la levigazione: si è stuccato e verniciato con vernice a base acqua Loba. “Et voilà”, Pietro ha fatto un nuovo miracolo.

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Per valorizzare gli stucchi decorativi del soffitto, con So-lux, si è scelto di creare una illuminazione primaria a led, utilizzando le cornici di gesso esistenti. 

L’Antica Falegnameria Artigiana di Prete Claudio & C. ha restaurato a perfezione tutte le finestrature. In modo particolare le vetrate cattedrale (sottoposte a vincolo indiretto) con una cura maniacale. Anche per i bagni si è cercato di rispettare lo spirito del tempo dei primi del Novecento: in un bagno si è scelto di utilizzare le ceramiche Ce.Si. Metro.

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La collezione, infatti, ha un gusto vintage che ripropone il classico tipico del metrò parigino, dei primi anni del secolo scorso. Per le pavimentazioni dei bagni si è usata la collezione Mystone di Marazzi. L’utilizzo delle rubinetterie Zucchetti Savoir ha aiutato a coniugare l’attualità della impiantistica con il sapore decò. 

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Se posso dire la vera verità, in genere sono molto restio a segnalare e a divulgare le maestranze che si sono adoperate nella realizzazione dell’opera. In questo caso, però, vorrei davvero ringraziare tutte le figure professionali che hanno contribuito alla realizzazione della stessa.

Questo perché nel pieno del primo confinamento (lockdown) dettato dalla pandemia hanno saputo dare il meglio della loro sapiente professionalità, consegnando il cantiere con solo un mese di ritardo,  senza l’aggiunta di maggiori pretese economiche. E questa non è poca cosa!

Continua a leggere l’articolo sul n.3/2021 di Professional Parquet 

 

*Note sull’autore

Architetto. Laurea Magistrale in Architettura al Politecnico di Milano. Nel 2005 ha iniziato a collaborare prima con IUSS-Pavia e successivamente con l’Università di Pavia. Fino al 2012 è stato professore a contratto del corso “Principi e tecniche di pianificazione urbana” (ICAR/20). Autore di apprezzate pubblicazioni scientifiche. Dal 2017 al 2018 Assistant Project Manager presso J&A consultant sulle commesse Area Falck di Sesto San Givanni, Allianz Refurbishment sede di Trieste, torre Libenskind (TcC) City Life Fit Out – PwC. Nel 2016 ha frequentato il programma EPFIRE – Programma esecutivo in finanza immobiliare e immobiliare della SDA Bocconi. Dal 2016 membro di Commissione del Paesaggio del Comune di Segrate a Milano. Negli ultimi anni, ha lavorato come architetto per la progettazione architettonica preliminare e definitiva di hotel, negozi, abitazioni ed edifici pubblici. Affianca un’esperienza ventennale in architettura e urbanistica, oltre a una solida esperienza analitica che ha sviluppato negli otto anni è stato stretto collaboratore del prof. Vittorio Gregotti sotto il quale ha sviluppato progetti di pianificazione urbana a scala urbana e metropolitana. Tra questi: il Progetto preliminare della centralità urbana di Acilia Madonnetta, Pujang New Town, il progetto definitivo ed esecutivo per lo stadio Agadir, la nuova sede di UBI Banca e la Trasformazione dell’area Cecchetti a Civitanova Marche.

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