Appunti TecniciPosa

L’indissolubile connubio tra legno e parquet

Il pavimento in legno massiccio ha perso certamente il suo primato in termini di diffusione rispetto al passato, ma non diminuisce il suo fascino, la sua bellezza e la sua attrattiva

Il parquet massiccio, per secoli, è stato l’unico tipo di pavimento in legno. Oggigiorno, l’utilizzo di elementi di legno massiccio naturale per pavimenti e parquet è meno comune che nel passato, perché quelli multistrato (anche detti ingegnerizzati, a due a tre o più strati), per più motivi, hanno preso il sopravvento. Seppure sia minore l’utilizzo di elementi monostrato di legno massiccio, questa tipologia tradizionale di pavimento in legno, è sempre amata e continua a essere scelta perché garantisce stabilità, durata, unicità del disegno, colore, trama, cromatismo d’aspetto e di figura che rendono il parquet esclusivo e originale.

I tanti aggettivi del legno naturale
Il parquet massiccio è il pavimento in legno per eccellenza. Affermare che questo materiale sia ecologico, vivo, caldo, traspirante, elegante ed estetico è naturale così com’è naturale questo elemento. Molti altri aggettivi si conciliano al legno: durevole, biodegradabile, non inquinante, con ottimo bilancio energetico, di facile riutilizzo e rispettoso dell’ambiente se prelevato rispettando l’ecosistema. Tutto ciò, evidenzia che il connubio legno-pavimento è indissolubile, anche perché, il termine “parquet” è il diminutivo della voce francese “parc” dove l’albero è il re. Con il passar del tempo “parc”, è diventato parquet indicando il luogo dove si tenevano incontri sin dal secolo XIV° con il re di Francia Luigi XIV°, per arrivare ai nostri tempi dove parquet è sinonimo di pavimento di legno sia in ambito abitativo e sia per i luoghi sportivi. Il legno è il materiale che arreda, che si adatta perfettamente sia in ambienti classici, rustici che moderni. Le pavimentazioni di legno so- no varie e versatili nei colori, nei formati e nelle fogge, perché le specie legnose possono essere lavorate e adattate a ogni tipo di ambiente interno ed esterno e capace di soddisfare ogni esigenza e qualsiasi gusto: da chi predilige i parquet composti con piccole lamelle posate di piatto o di testa a quelli che invece amano i pavimenti resistenti realizzati con cubetti lignei posati di testa, per chi ama gli ariosi pavimenti di tavolette, listoncini e lunghe tavole slanciate, agli amanti dei legni esotici dal colore bruno, rosso o nero come Afrormosia, Doussiè, Teak e Wengè o di colore chiaro come Acero e Faggio, nonché per gli appassionati delle specie legnose autoctone europee come Rovere, Noce, Castagno e Olivo.

Pregi e limiti naturali
Fotolia 66249257 M0I pregi del parquet sono tanti e diversi. È fresco e caldo grazie alla scarsa conducibilità termica che è una delle migliori prerogative del legno; il che consente al parquet di mantenere pressoché inalterata la temperatura ambientale. Ecco perché sono caldi d’inverno e freschi d’estate. È silenzioso perché possiede la capacità di isolare acusticamente gli ambienti. Meno rumori molesti ci sono e meglio è. La tranquillità a casa come in ufficio non è mai troppa e i nostri nervi ne sanno qualcosa. Si rinnova. Un pavimento di legno non invecchia mai: è sufficiente una leggera levigatura per rinverdirlo e rimetterlo a nuovo. Inoltre, la manutenzione e la riparazione sono semplici. Per esempio, se una tavoletta o una doga è danneggiata, è sufficiente sostituirla, senza dover rifare tutto il pavimento. È economico perché la durata nel tempo fa di un parquet un sicuro investimento. Fra tutti i materiali per pavimentazioni, il legno è quello che consente di ammortizzare meglio il costo iniziale perché dura una vita. È igienico perché un pavimento di legno va trattato o con resine oppure anche con oli naturali misti a cera o semplicemente applicata a caldo o a freddo. Sono operazioni di protezione semplici che rendono il parquet più igienico e più durevole e resistente nel tempo, oltre che esteticamente più gradevole. È versatile, se non altro perché le tante qualità estetiche e tecniche ne favoriscono l’uso in tutti gli ambienti. Il parquet fa bella mostra di se sia nelle stanze da letto sia negli studi, nei soggiorni e perfino nel bagno; ma anche negli impianti sportivi, scuole materne e asili nido. Anche uffici, alberghi, luoghi di vacanza e centri per congressi ne fanno largo uso per non parlare dell’impiego di pavimentazioni lignee nel campo navale e marittimo; tutto ciò perché il legno non tradisce mai. È naturalmente irregolare ed eterogeneo nella struttura e, tali proprietà, a volte sono un limite perché se vi sono condizioni idrotermiche, non adeguate gli elementi potrebbero fessurarsi, rigonfiarsi o imbarcarsi, perdere di stabilità, oppure se l’elemento presenta caratteri morfologici strutturali quali nodi, variazioni cromatiche, fibratura contorta o cretti e setolature, potrebbe alterare o modificare l’aspetto estetico del par- quet o pavimento ligneo che ci si aspettava. Possiede conducibilità termica che consente a doghe, listoni e tavolette di mantenere pressoché inalterata la temperatura ambientale, cosicché non è errato scrivere che il legno è fresco e caldo perché d’inverno è caldo perché assume calore dall’impianto di riscaldamento e d’estate è fresco perché cede calore e umidità all’ambiente circostante. È di facile manutenzione e riparazione perché queste sono azioni semplici da eseguire. È eclettico perché racchiude in se elasticità, durezza, tenacità e resistenza che favoriscono l’utilizzo in tutti gli ambienti siano essi interni che esterni. Nelle case il legno fa sempre bella mostra di se ovunque, all’esterno occupa sempre più spazi e utilizzi impensabili fino a qualche anno fa, senza dimenticare l’impiego nel campo delle costruzioni, del navale, dei trasporti, dell’oggettistica in genere; proprietà che consentono di asserire con verificata oggettività che il legno non solo è versatile ma che non tradisce mai.

Fotolia 53163434 S0Una specie legnosa per ogni sensazione
La tecnica di trasformazione del legno in elementi da posa, consente di scegliere tra una miriade di elementi che sempre più sono realizzati in funzione della destinazione d’utilizzo. Ecco quindi elementi di Acero bianco candido quasi privo di nodi e segni che è perfetto per ambienti moderni e arredi minimalisti; doghe e listoni di noce biondo e scuro con il fascino della superficie mossa costituita da disegno classico che permette di dare calore agli ambienti in cui è utilizzato. Liste e tavolette di Teak che è perfetto per l’utilizzo in ambienti anche umidi come i locali bagni ed esterni come terrazze e gazebo più belli, grazie alle proprie innate straordinarie caratteristiche tecniche. E ancora, le specificità cromatiche e morfologiche della Quercia anche nella versione Rovere, del Castagno, del Doussiè, dell’Afrormosia, del Faggio, senza dimenticare il legno di Ciliegio che, seppure non sia particolarmente duro, consente di realizzare pavimenti stabili e duraturi e dalle tonalità cromatiche calde. Dal legno più economico a quello più costoso, da quello con il disegno più impegnativo e prestigioso a quello dall’effetto uniforme nonostante la normale irregolarità della struttura lignea. Una volta che il legno è reso blocchetto, lamella, tavoletta, doga, lista, listone o strato nobile di elementi multistrato, sicuramente accompagnerà la nostra vita per più decenni, modificando, con il passare del tempo, l’aspetto esteriore e il colore, ma aumentando sempre più il suo fascino dandoci sensazioni cromatiche, sensoriali e tattili proprie solo dei materiali naturali.

Estetica, cromaticità, figure e sfumature illimitate
La trama, la tessitura, le venature, i pori e gli anelli annuali, sono solo alcune delle fondamentali proprietà costitutive che determinano l’aspetto esteriore ed estetico del legno e che determinano la particolare valenza quando al legno, oltre alla durezza e stabilità, si chiedono estetica e gradevolezza d’aspetto. Grazie a ciò, il legno è e rimane uno dei materiali più duttili, eleganti e funzionali che la natura offre ai bisogni dell’uomo. In esso, c’è da sempre qualcosa di emozionante che si lega al piacere del toccarlo e a tutto ciò che la sua superficie, il suo colore, la sua trama e tessitura evocano. Dire legno, non solo significa pavimenti e parquet, perché all’occorrenza diventa un veicolo di uno stile di vita moderno e per questo si propone sempre più per arredi di saloni, soggiorni e cucine di tendenza spesso abbinato a linee semplici che ne esaltano gli aspetti visivi e morfologici, senza dimenticare le innumerevoli e innate tonalità tenui, calde, mielate o scure che evi- denziano la propria marcata, personale e naturale texture. Infatti, il colore e le cromaticità sono illimitati. Il colore del legno è dovuto al deposito di diversi materiali risultanti dal processo di crescita, dall’ossidazione e altre reazioni chimiche. I colori del legno non comprendono solamente la tradizionale scala dei marroni, ma si aprono a tonalità più raffinate. Sfumature scure, candide o colorate rinnovano l’estetica del legno e condizionano lo stile che si vuole dare ai pavimenti. Le tonalità calde ricordano i pavimenti degli anni ’60-’70, epoca dominata da toni scuri: i legni caratterizzati dal marrone intenso come il rovere moro e il noce che sono un’ottima soluzione se si desideri ricreare un’atmosfera calda e accogliente ispirata agli ambienti di una volta. Una tonalità dalla doppia anima estetica che può essere proposta in versioni moderne accentuate dal gioco di contrasti con altri materiali, oppure lasciata con venature in vista in modo da donare al pavimento un effetto rustico. Le tonalità chiare tipiche dell’acero sono invece consigliate laddove si desidera un ambiente luminoso, oppure quando la stanza deve apparire esteticamente più grande e questo perché i legni chiari sono capaci di riflettere la luce. Sfumature chiare del marrone o legni trattati fino a diventare bianchi ricreano un risultato omogeneo e brillante e possono essere abbinati a dettagli attuali. Se poi si desiderano tonalità differenti, un materiale classico come il legno si presta a combinazioni colorate senza coprire la naturale venatura. Colori caldi come il rosso morbido del ciliegio, è solo una delle possibilità per il rivestimento delle pavimentazioni, donando all’ambiente un tocco di grande raffinatezza, gusto decorativo e l’effetto che si ottengono sono di un pavimento dal design attuale che abbina il fascino e il prestigio del legno naturale. Dal punto di vista morfologico, per figura s’intende il disegno, l’arabesco o un particolare effetto cromatico o di riflessi che a seguito alla varia disposizione dei tessuti legnosi o alla loro alternanza di colore o di lucentezza si manifesta sulle differenti sezioni del legno. Per queste motivazioni, la figura determina la piacevolezza dell’effetto estetico e cromatico degli elementi e assume particolare importanza sia per i legnami destinati alla produzione di tavolette, listoni e moduli per realizzare pavimentazioni raffinate di alta qualità, sia per produrre pannellature per il rivestimento delle pareti e plafoni. Se le naturali innumerevoli tonalità e colorazioni che il legno naturale offre non sono sufficienti, vi è sempre la possibilità di sbiancarlo, tinteggiarlo, pigmentarlo, colorarlo, decapparlo, argentarlo, dorarlo, serigrafarlo, stamparlo generando una superficie con texture diversa dalla naturale porosità. Questa insita e naturale flessibilità del legno, è una panacea per i designers perché consente loro di progettare pavimentazioni di legno uniche, dall’aspetto insolito e dalla texture tattile che trasmettono sempre diverse incomparabili sensazioni.

Lucentezza naturale
Con il termine lucentezza s’intende il riflesso della luce sulla superficie del legno. La maggiore o minore lucentezza dipende dalle caratteristiche specifiche della specie legnosa, dallo stato della superficie, dal grado di finitura della stessa e dall’orientamento dei tessuti legnosi rispetto alla luce. La maggiore lucentezza del legno si ha quando la superficie è perfettamente levigata. Alcuni legni per parquet come Acero, Ciliegio e Larice mostrano sulle superfici radiali uno spiccato aspetto lucido, a volte tendente all’aspetto tipico della madreperla. Questa è definita lucentezza sericea imputabile alla presenza dei raggi midollari molto sottili e ravvicinati. In altri legnami come Olivo e Teak, l’aspetto generale è privo di qualsiasi lucentezza, ma le superfici lavorate possono definirsi ad apparenza grassa, a causa della presenza nel legno di elevata quantità di specifici e particolari estrattivi oleosi. Quando il legno invece presenta raggi midollari molto grandi, sulle superfici lignee si possono evidenziare le specchiature che, secondo la piacevolezza dell’osservatore, possono essere ritenuti gradevoli oppure no, ma, in tutti i casi, non sono da ritenersi difetti ma appartenenti alla struttura propria del legno. Le specchiature possono presentarsi lucide su fondo opaco come nel caso del Faggio e della Quercia e Rovere, oppure lucide e di colore più cupo del fondo come nel caso di legni duri come Ipè Lapacho eWengè. Vi è poi il caso delle querce in cui le specchiature decorrono a guisa di nastri paralleli evidenziando la naturale irregolarità dell’andamento dei raggi midollari manifestandosi come un insieme di tracce e lenticolature che conferiscono alla superficie un disegno che rompe la monotonia del colore del fondo. Profumi e sapori I tessuti legnosi sono inodori e senza sapore pertanto, eventuali odori e sapori tipici sono da ascriversi soltanto alle sostanze accessorie contenute nel legno. L’odore tende all’acidulo specialmente se il legno contiene tannino ed è più percettibile sul legno fresco, ma spesso anche sul legname stagionato dopo la piallatura dello strato superficiale. Il profumo che il legno può espandere nelle zone circostanti diventando aromatico piccante (Cipresso, Cedro e Ginepro); con odore di fagiolini (Robinia e Citiso); rancido (Abete Bianco, Pioppo; Gattice); repellente (Ramino, Stinkwood); astringente acido (Quercia; Castagno); dolce gradevole (Jacaranda; Palissandri; Bossè; Cirmolo; Sapelli) e profumato (Canforo, Legno Rosa, Muhuhu; Cirmolo e Ciliegio). Di certo interesse c’è il particolare effetto dei profumi che si sprigiona dalle segherie, compensatiere, trancerie, vasche di vaporizzazione ed essiccatoi. Le proprietà olfattive del legno sono spesso utilizzate per aromatizzare vini e profumi. Le sensazioni che ne derivano non ci lasciano indifferenti e, spesso, si riflettono nel nostro benessere e fungono anche da “macchina del tempo”. L’odore del legno rievoca e stimola suggestioni, pensieri e, artisticamente, ha ispirato il grande poeta Pablo Neruda che, a tal proposito, scrisse una splendida poesia esaltando la balsamica oscurità che circolava in casa: “ […] L’aroma era visibile come se l’albero fosse vivo; come se palpitasse!”. I profumi e gli odori sono indissolubilmente legati a realtà oggettive, vicende, luoghi, avvenimenti e ci fanno rivivere il tempo perduto. Anche il sapore del legno è neutro; quello che si percepisce soprattutto sul legno fresco, è dovuto alle materie e sostanze accessorie che si trovano nei tessuti legnosi. L’interesse tecnologico del sapore del legno è limitato alle estrazio- ni, infusioni contro insetti e tra i più comuni sapori si citano le spore amare del Cedro e Cipresso e il profumo astringente tipico de Cedro macho.

L’indissolubile rapporto legno-ambiente
I parquet e i pavimenti in legno che abbelliscono case, uffici o impianti sportivi, nascono nelle estese aree boschive d’Europa e nelle grandi foreste d’Africa, d’Asia e delle due Americhe. È bene chiarire che la diminuzione delle risorse dei boschi e foreste del pianeta non è da imputare all’impiego del legno come materiale da costruzione: l’utilizzo industriale di queste risorse, infatti, rappresenta non più del 10% della riduzione delle aree forestali e, questa percentuale, è largamente inferiore alla media annua di crescita delle grandi foreste pluviali tropicali e delle zone boschive nelle aree temperate. In realtà, la causa principale della progressiva distruzione delle foreste è il disboscamento selvaggio operato con il fuoco sia da parte d’irresponsabili latifondisti sia dalle popolazioni bisognose di nuove terre da coltivare. Sicuramente, ancor più grave, è l’incapacità legislativa di programmazione e tutela di queste risorse da parte di molti governi dei Paesi emergenti ricchi di aree forestali, anche se ultimamente (luglio 2013) la Comunità europea ha emesso il regolamento n° 305 (Due Diligence) obbligando gli importatori a importare il legno massiccio e semilavorati che provengono solo da boschi e foreste che hanno avuto la concessione legale al taglio degli alberi. Purtroppo, sono ancora poche le aziende che chiedono il rispetto di un efficace equilibrio fra economia e natura tendente al mantenimento della foresta mediante i principi del rimboschimento, della raccolta selettiva, della rotazione delle aree di raccolta. Principi già attuati con successo in Canada, Stati Uniti, Scandinavia, Germania, Austria, Francia e altri paesi europei in cui la sensibilità ambientale si coniuga al rigore e alla centenaria tradizione delle leggi. Un modo che è sempre più in auge presso le aziende anche italiane è l’utilizzo di legname marcato FSC o PFCA; marchi che attestano che solo quella partita di legno proviene da piantagioni gestite e mantenute sotto controllo per non alterare l’ambiente circostante.

Il legame speciale legno-uomo
Il legame degli uomini con il legno è antico quanto la nostra civiltà, prima motivato da uno stato di necessità; poi maturato per scelta. È la differenza che passa dal parquet o dei mobili in tavole grezze a pavimenti, mobilio e arredi con specie legnose ricercate e con lavorazioni particolarissime che aumentano all’inverosimile il valore del manufatto ligneo. Il legno unisce grandi prestazioni tecnico-pratiche a una forte capacità decorativa. Queste, sono qualità che trovano la loro massima espressione sia nella realizzazione di mobili e arredi e sia di pavimentazioni che rappresentano le più classiche, eleganti e funzionali forme d’utilizzo che nessuna moda effimera e uso di nuovi ed alternativi materiali riuscirà a scalzare. Il segreto di questo successo è tutto nelle intrinseche e proprie qualità del legno come materiale da costruzione come in precedenza spiegato, senza dimenticare l’alta durabilità come dimostrano le strutture, i mobili, gli arredi, gli oggetti e i pavimenti sia d’arte sia comuni che ci accompagnano da centinaia e centinaia di anni.

Conclusioni
Il legno massiccio naturale consente di realizzare pavimentazioni per abitare in modo sano e naturale preservando e migliorando la qualità abitativa dell’ambiente, sia esso domestico, sociale, di divertimento o lavorativo. Per cogliere in pieno tutti i benefici che il legno offre, non basta amarlo, bisogna anche conoscerlo, seguirlo e studiarlo. Un lavoro che comincia con la scelta delle piante, che prosegue con il processo di essiccazione, di trasformazione e di protezione, per poi trovare il momento decisivo, ma non conclusivo, nella realizzazione dei tanti tipi di elementi per pavimentazioni. Queste, dal punto di vista estetico e cromatico saranno sempre uniche e diverse tra loro, se non altro, perché il disegno, il colore, l’illimitata cromaticità, la tessitura, la trama, le venature e la texture del legno non si ripetono con costanza e regolarità da pianta a pianta perché queste proprietà sono innate e tipiche dei materiali anisotropi naturali. È indubbio che scrivere del legno, non è né semplice e neppure facile a causa della sua complessa struttura e per i tanti caratteri che lo differenziano da altri materiali sia naturali sia artificiali e sintetici. Le particolarità morfologiche strutturali del legno massiccio che a volte si trovano sulle superfici di lamelle, tavolette doghe e listoni (variazioni cromatiche, nodi, cretti, setolature e così via), non sono sempre da interpretare come limite o come difetti; bensì proprietà e caratteristiche peculiari di quella pianta e di quella specie legnosa. Se questi “limiti naturali” fossero conosciuti e tenuti in giusta considerazione, potrebbero diventare pregi e personalizzare la pavimentazione; sia essa un parquet costituito con lamelle di un’unica specie legnosa, posata con disegno a cassero irregolare, sia esso un pavimento costituito con fasce, bindelli, quadri, profili, fregi, decori e disegni complessi e personalizzati di più specie legnose. Tutto ciò è possibile grazie al legno.

Related Articles

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Back to top button

Adblock Detected

Please consider supporting us by disabling your ad blocker