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A piedi scalzi sul parquet

Camminare scalzi sul parquet fa bene ai piedi, al corpo e alla circolazione sanguigna, per il piacere estetico e per la salute

Al contrario di quello che generalmente si pensa, camminando a piedi scalzi la sensibilità delle piante dei piedi si rafforza, così come si rinforzano tutti i muscoli del piede che si irrobustiscono e si levigano in continuazione perché tutte le componenti del piede sono stimolate e riacquistano il loro compito naturale.

Anche se non si è abituati ad andar a piedi nudi, si può iniziare a stare scalzi a casa e il corpo inizia a sentire di nuovo percezioni dimenticate. Camminando e facendo attenzione alle sensazioni e al recupero della giusta postura, gradualmente, si ridarà ai piedi la libertà che anni di scarpe chiuse gli ha negato.

Perchè camminare a piedi scalzi
Non sono un medico e neppure un podologo, ma sono certo che camminare a piedi nudi su di un pavimento sia una bellissima sensazione e, camminare su di un pavimento di materiale naturale come il legno trasmetta ancor più una percezione di benessere perché è caldo d’inverno e fresco d’estate. Girare scalzi tra le mura domestiche sicuramente aiuta il ricambio del sangue nelle gambe, evitando ristagni e gonfiori. Via le scarpe in casa sia nel periodo estivo quando le temperature lo consentono e sia in inverno con il riscaldamento a pavimento. Si può rinunciare a pantofole e infradito e provare a gironzolare scalzi sul pavimento della propria abitazione perché è di notevole sollievo per tutto il corpo. Liberarsi dai tacchi, scarpe strette e suole troppo rigide, le estremità del corpo ritrovano il loro appoggio naturale e favoriscono anche la postura corretta della colonna vertebrale. Quando non sono imprigionati, i muscoli delle gambe e dei piedi si allentano e l’effetto rilassante è garantito in tutto il corpo. “Camminare scalzi aiuta a riattivare la circolazione ed è quello che viene chiamato “ritorno venoso”, cioè l’inversione della direzione di scorrimento del sangue, dalla periferia verso il cuore, sfidando la forza di gravità favorendo un più rapido ricambio del sangue e si tengono lontano il rischio di ristagni e gonfiori sulle gambe”, questo è ciò che spiega Lamberto Manzoli, ricercatore nella sezione di medicina clinica e sanità pubblica dell’Università La Sapienza di Roma e professore associato in scienze tecniche mediche applicate all’Università Gabriele D’ Annunzio di Chieti.

L’esempio giapponese
Tutto questo è bello, a patto però che il pavimento sia pulito e non e che non si usino in casa le scarpe utilizzate per camminare fuori. Perché hanno ragione le vecchie zie, quelle che ti costringono a varcare la soglia e camminare sul pavimento o sul parquet solo con le pattine ai piedi, o meglio ancora i giapponesi che si tolgono le calzature già sul pianerottolo. Le suole, infatti, che sono a contatto tutto il giorno con strade, mezzi pubblici, uffici e negozi, sono un ricettacolo di polveri, microbi, spore e batteri che, a fine giornata, ci portiamo dentro casa. Questi ospiti vanno poi ad accomodarsi su pavimenti, pareti e mobili. Basterebbe imitare la buona abitudine del Sol Levante per migliorare l’igiene del luogo in cui si vive ed evitare che lo sporco che si annida fra le pareti domestiche, causi infezioni cutanee, come l’impetigine nei bimbi. Per questo è buona abitudine pulire le scarpe sullo zerbino e poi toglierle sull’uscio e restare e gironzolare a piedi nudi per tutto il tempo che si vuole.

I bambini a piedi nudi
Quale mamma almeno una volta nella vita non ha rimproverato il proprio figlio incitandolo a non andare scalzo? Bene, oggi si scopre che è vero il contrario. Insigni ortopedici ci rivelano che camminare a piedi nudi fa molto bene. Sentire il contatto con la terra e con il pavimento di casa permette di attingere energia in grado di riattivare la circolazione e il flusso delle forze vitali all’interno del nostro organismo e ciò vale a maggior ragione per i bambini. Pertanto, diventano salutari sia le lunghe passeggiate sulla sabbia, sull’erba e sia il camminare scalzi sul pavimento di casa, sempre che questo possieda le proprietà che lo consentono, ossia non essere rigido, freddo e nel contempo sia pulito e trasmetta tepore. Per i più piccoli, gattonare e camminare a piedi nudi sul pavimento aiuta e attiva un massaggio naturale che corregge la postura e la colonna vertebrale, oltre a far percepire il naturale tepore del materiale utilizzato per pavimentare e, quale altro materiale naturale tramette tepore come il legno?

Sette buoni motivi per restare scalzi in casa
Se per i bambini è anche questione di salute, per i giapponesi camminare scalzi è una questione di rispetto e igiene: la casa non va contaminata, le scarpe restano nel genkan, (ingresso, solitamente più basso del resto della casa). I finlandesi addirittura tolgono le scarpe anche a scuola e vale sia per gli insegnanti sia per gli studenti: dicono che favorisca il rilassamento e una certa continuità mentale casa-scuola. Poi c’è tutto il movimento nato in Nuova Zelanda e conosciuto come “barefooting”. È un po’ più impegnativo: si cammina scalzi, ma all’aperto, soprattutto nei prati. Poi c’è il cosiddetto “earthing” secondo cui camminare a piedi nudi salverà la nostra salute. In ogni caso, dal contatto del piede con il pavimento, si scatenano tutta una serie di benefici, fisici e mentali, che è bene tener presente. Senza tanta fatica, con un gesto automatico, potremmo avere immediati benefici. Nella tabella 1 sono raccolti i sette più importanti motivi per togliendosi le scarpe appena arrivati a casa ma, per cominciare bene senza rischi e affinché tutti i benefici del camminare a piedi nudi non si perdano, è bene che il pavimento sia di materiale naturale come il legno e che non sia perfettamente speculare. È bene che la pavimentazione presenti lievi avvallamenti com’è il tipico dislivello naturale generato dalle venature del legno. Questo perché Il piede è formato da una serie di volte, curve, concave e convesse che sul piano si appiattiscono inevitabilmente e il legno è adeguato perché al contrario di piastrelle e resine le normali “irregolarità” delle venature non favoriscono la formazione del piede piatto.

tabella1 camminare scalzi

Vivere il parquet a piedi nudi
Il pavimento è certamente una delle parti più importanti della casa: fa da sostegno e superficie, protegge da freddo e umido ed è anche uno dei fattori più caratterizzanti di un ambiente e perfetto per armonizzare tra loro gli elementi dell’arredo. Scegliere il pavimento di casa con cura è indispensabile perché quello che si “mette sotto i piedi” presumibilmente ci resterà per parecchi anni, a condizionare il comfort dell’abitazione, l’igiene e la tenuta strutturale. È più che noto che il legno è un materiale vivo, che da sempre ha la capacità di trasmettere un’immediata sensazione di calore e accoglienza, caratterizzando ogni tipo di stanza o ambiente per chi desidera la tradizione che si declina attraverso il calore e il prestigio delle venature del legno. Non è sempre facile scegliere il tipo di parquet e di specie legnosa che più si adatta alle esigenze di ognuno, dato il numero di variabili e necessità che influiscono su una scelta di tale portata, ma tutti hanno un buon rapporto nel trasmettere tepore, confort e gradevolezza nel camminare anche a piedi scalzi. Designer, progettisti e specialisti di settore dedicano tempo a ricerche e studi per arrivare ad evolvere questo materiale, in particolar modo sotto il profilo dell’ambiente e del rispetto della natura e dl comfort. Anche se ormai è un continuo fiorire di alternative al legno tra materiali plastici, sintetici e piastrelle che riproducano l’effetto “legno”, il parquet e il pavimento di legno in genere non esaurisce il suo naturale appeal e si reiventa e adatta sia a proposte moderne che più classiche, riuscendo in qualsiasi caso a valorizzare i propri pregi estetici, funzionali e di benessere. Una tendenza in atto ormai già da più anni riguarda anche le dimensioni delle tavole e doghe che si preferiscono di grandi formati e con le superficie sempre più volutamente non perfettamente lisce e rifinite a specchio ma lasciate al naturale o variamente lavorate (seghettate, piallate e così via) per dare respiro e profondità di visione anche agli ambienti meno ariosi e per il piacere di camminare a piedi nudi. La scelta di utilizzare come materiale per la pavimentazione il parquet è una scelta di comfort e di eleganza e non ha difficoltà per quanto riguarda la manutenzione e la corretta pulizia se si vuole camminare scalzi. Legno e parquet uguale a confortevolezza, bellezza e benessere: è sempre tiepido al tatto, è confortevole al calpestio, è fonoassorbente, migliora l’efficienza termica regolando inoltre l’umidità dell’aria, non è duro e rigido al calpestio con i piedi scalzi e previene l’accumulo di cariche elettrostatiche.

Il calore del legno
Perché toccando legno, acciaio, marmo alla stessa temperatura questi ci danno sensazioni termiche diverse? Semplicemente perché è diversa la loro conduttività termica, cioè la loro capacità di asportare il calore dalla nostra pelle. Tutti gli oggetti hanno la stessa temperatura, cioè la medesima energia cinetica media delle particelle, energia che è leggermente inferiore a quella della nostra pelle. Ma alcuni materiali sono buoni conduttori di calore e R danno maggiore sensazione di fresco e altri sono pessimi conduttori di calore. Questi sono chiamati “isolanti termici”. La piastrella di ceramica, per esempio, è un conduttore migliore del tappetino da bagno e del parquet. Pertanto essa sottrae il calore ai piedi circa otto volte più velocemente che il tappeto e sei volte rispetto al legno del parquet e quindi sembra fredda. L’efficienza con cui un materiale conduce il calore dipende dalla sua struttura molecolare. Le sostanze composte da molecole grosse, lente e con una struttura rigida non saranno in grado di acquistare energia cinetica, cioè calore, molto facilmente e velocemente. È il caso di sostanze come il cotone e i tessuti in genere, il legno, la gomma, le plastiche. I peggiori conduttori di calore, e quindi i migliori isolanti termici, sono i gas perché hanno le molecole così distanti che a fatica ne trovano altre con cui scontrarsi. In pratica, ogni sostanza conduce il calore meglio dell’aria. Ecco perché tutto ciò che si tocca da una certa impressione di fresco: lo confrontiamo con l’aria che ci avvolge cui siamo abituati. L’aria è un isolante quasi perfetto. I capelli, per esempio, sono ottimi isolanti perché “contengono” e intrappolano molta aria; anche i vestiti di lana e di pelliccia ed anche la neve sono isolanti per lo stesso motivo. Ponendo convenzionalmente uguale ad uno la conduttività termica dell’aria, ecco le conduttività di alcuni materiali comuni: più si scende nella tabella, più il materiale risulterà “freddo” a parità di temperatura. Aria: 1, Gomma: 6, Legno: 6, Acqua: 24, Vetro: 30, Ceramica: 40, Marmo: 70- 120, Granito: 130, Acciaio Inox: 600, Acciaio comune: 3.300, Alluminio: 9.500, Rame: 16.000, Argento: 17.000.

tabella2 camminare scalzi

Tepore sì, calore no
Visto il comune utilizzo d’impianti di riscaldamento a pavimento sotto la pavimentazione lignea, camminare a piedi scalzi in casa diventa anche più che piacevole ma, è bene accertarsi che la temperatura della superficie di calpestio del parquet non sia mai oltre i 24 gradi centigradi. Questo perché oltre a far male al parquet perché potrebbero manifestarsi ritiri trasversali, fessure, delaminazioni e/o distacchi; fa male soprattutto ai piedi, perché il contatto con un pavimento troppo caldo, seppure al primo momento possa sembrare una gradevole sensazione, in realtà fa ristagnare i liquidi, rende difficile la circolazione sanguigna e può far gonfiare piedi e gambe. L’unico modo per evitare tali fastidiose situazioni e, nello stesso tempo garantirsi salute e benessere sia dei piedi, sia del corpo, sia del pavimento ligneo e sia dell’ambiente circostante, è far si che la temperatura della superficie del piano di calpestio non sia superiore a 24°C, che la temperatura ambientale sia nei limii adeguati 18-22°C e che l’umidità relativa ambientale sia compresa tra 40%-65%. Tale situazione non determina il caldo, bensì benessere e tepore che consente di camminare a piedi scalzi mantenendo ottimale la circolazione sanguigna ed evitando fastidiosi gonfiori ai piedi e gambe.

Conclusioni
Uno dei momenti più belli della giornata è rientrare la sera in casa e togliersi le scarpe. Quel momento di liberazione è così evidente che dovrebbe farci riflettere su cosa desiderino davvero i nostri piedi. Camminare scalzi in casa aiuta a ritrovare la postura corretta, riattiva la circolazione ed evita il gonfiore dalle gambe. Camminare a piedi nudi su un pavimento di parquet è una bellissima sensazione perché la naturalità del legno trasmette benessere: caldo d’inverno e fresco d’estate. Più il parquet invecchia e più diventa bello, perché oltre al tepore trasmette anche l’emozione del pavimento vissuto coniugando estetica e caratteristiche prestazionali. Il pavimento di legno e il parquet sono come un libro che racconta una storia, un viaggio nel tempo che sa di natura, morbidezza, profumi, calore e venature provenienti da lontano. Diventano veri e propri “tappeti” per le nostre case, dove poter camminare a piedi nudi e lasciarsi avvolgere dal caldo abbraccio della natura è un’esperienza che nasce dal cuore e che si traduce in una ricerca continua, nell’intento di interpretare le nuove tendenze per offrire sensazioni sempre originali, esclusive e personalizzate sulle singole esigenze. Gattonare o camminare a piedi nudi sul pavimento di legno o sul parquet dal soggiorno al bagno, dalla cucina, alle camere da letto, dall’ingresso allo studio garantisce una profonda sensazione di libertà, dove il legno è assoluto protagonista degli spazi d’arredo.

Equilibrio termico
La teoria cinetica interpreta il calore come l’energia cinetica complessiva delle particelle che compongono un corpo e la temperatura come misura dell’energia cinetica media della particelle. Tutti gli oggetti che sono rimasti nello stesso locale per un ragionevole intervallo di tempo, si troveranno quindi alla stessa temperatura. La temperatura si livella automaticamente in quanto le molecole veloci (“calde”) trasmettono per contatto ed urto la loro energia a quelle lente (“fredde”), fino a quando tutte le molecole avranno uguale energia cinetica media (cioè temperatura). Un bicchiere di acqua fredda e una tazza di caffè bollente, portati in una stanza dove la temperatura dell’aria sia per esempio 20°C, dopo qualche ora ambedue avranno la temperatura di 20°C uguale per l’aria della stanza e per tutti gli oggetti che vi si trovano all’interno. Il calore è energia che si sposta dai corpi a temperatura più alta ai corpi a temperatura più bassa. La temperatura della pelle umana è poco sotto i 37°C, mentre tutto ciò che si trova in una stanza è mediamente tra i 18°C e i 28°C. Pertanto, quando si tocca un oggetto il calore scorre sempre dalla pelle verso l’oggetto stesso e questo sembra fresco o freddo, a seconda della velocità con cui l’oggetto sottrae calore. Il cervello umano “interpreta” come sensazione di freddo non tanto la temperatura in se dell’oggetto quanto la rapidità con cui il calore fluisce dalla pelle verso l’oggetto stesso. Quanto maggiore è la differenza di temperatura, tanto maggiore è la velocità con cui la pelle riscalda l’oggetto e tanto maggiore risulta la sensazione di fresco. Tutti gli oggetti non riscaldati che si trovano da qualche ora nella stanza a contatto con la pelle ci danno una lieve sensazione di fresco (corrispondente ai circa 10 – 20°C di differenza), mentre la stessa sensazione non si prova toccando, per esempio, la mano di un’altra persona.

 

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