DesignIl progetto dell'architetto

La natura che avvolge

Valorizzazione della storia e utilizzo di materiali locali: il progetto di restyling di The Studio per il Greenpark & Wellness Hotel Al Sorriso

Ventimila metri quadrati immersi nel verde fanno del Greenpark & Wellness Hotel Al Sorriso una vera e propria oasi botanica, capace di accogliere il cliente in un ambiente naturale e di donare un’esperienza di totale relax. Tutto questo è stato valorizzato anche dall’intervento di restyling, ultimato a gennaio 2020, firmato da The Studio con sede a Milano di Laura Menichelli e Alessandro Vergot. Quali sono state le maggiori sfide affrontate? Ce lo raccontano proprio Laura e Alessandro sulle pagine di Professional Parquet.

Da sinistra: Laura Menichelli, Franz, Alessandro Vergot
The Studio

Laura Menichelli è un creative director, graphic e interior designer, Alessandro Vergot è un architetto, interior e product designer. Insieme hanno fondato The Studio, un luogo in cui architettura, interior, product, exhibit e graphic design si fondono per dare vita a concept d’impatto. Caratteristica principale: forme pulite, un sapiente uso dei colori, e soprattutto dei materiali. Tutto ciò fa di The Studio una realtà poliedrica e versatile, in grado di soddisfare le esigenze progettuali di una committenza varia e internazionale. Infatti, The Studio propone non solo restyling e nuovi progetti di architettura, ma anche soluzioni d’arredo personalizzate, smart e fuori dal convenzionale. Accanto a un approfondito studio della brand history, Laura e Alessandro offrono anche un servizio di grafica e comunicazione, per costruire identità e obiettivi aziendali. Ad accompagnarli in questa avventura, il caro Franz: happiness manager, tennis ball pro e pigeon lover.

Il vostro è il profilo di uno studio giovane e smart: è interessante l’idea che all’architettura e all’interior design si possano affiancare anche progetti di grafica e comunicazione. Com’è nata questa vostra peculiarità?

“Come singoli professionisti, prima ancora di essere partner, abbiamo sempre pensato che il lavoro di un creativo debba trarre ispirazione da più fonti possibili: architettura, design, comunicazione, fotografia, arte, tradizione… Inoltre crediamo che un buon progetto sia sempre il risultato del connubio tra diversi fattori: tecnici, funzionali, emozionali e comunicativi, che solo un team di professionisti, ognuno con le proprie conoscenze e peculiarità, può sviluppare. Gli spazi a loro volta comunicano attraverso le forme, le proporzioni, i colori e i materiali. Partendo da queste premesse unire Architettura e Interior Design con il mondo della Grafica e della Comunicazione è stata una scelta facile e naturale”.

Crediti fotografici: Vito Corvasce
Parlando del progetto di ristrutturazione dell’Hotel Al Sorriso, quali sono state le esigenze di partenza del committente e, dunque, quali sono state le principali sfide progettuali che avete dovuto affrontare?

“Quando abbiamo iniziato a lavorare all’Hotel al Sorriso, la prima cosa che saltava all’occhio era una incredibile stratificazione di interventi, stili, colori, materiali, che una storia lunga più di 50 anni porta con sé. Questo ha comportato un primo aspetto critico, cioè una generale spersonalizzazione della struttura, in termini estetici, a cui era necessario porre rimedio valorizzando al contempo l’identità imprenditoriale, che da tre generazioni anima questa struttura ricettiva. Il secondo aspetto critico è rappresentato dal tempo strettamente legato al fattore economico. Una struttura di questi volumi richiede un importante investimento e dei tempi stretti e certi per poter riprendere l’attività il prima possibile. Di comune accordo con la proprietà, abbiamo quindi deciso di partire dallo studio e dall’individuazione della caratteristica principale che distingue l’Hotel al Sorriso dalla concorrenza; quell’aspetto che ci avrebbe permesso, come creativi, di creare un concept e di tracciare le linee guida estetiche e funzionali per il conseguimento di un obiettivo finale condiviso e sostenibile. Il passo successivo è stato studiare un percorso che attraverso una serie di step progettuali ci permettesse di raggiungere l’obiettivo prefissato secondo tempistiche e investimenti reali e sostenibili. Percorso che è solo all’inizio e che nei prossimi anni vedrà una totale ristrutturazione della struttura”.

Crediti fotografici: Vito Corvasce
Il concept delle camere, in particolare, rimanda alla tradizione dell’albergo di montagna. Per quanto riguarda la scelta dei materiali, in che misura si pone quella del legno, come l’abete bianco, e qual è stato il criterio di scelta?

“L’intervento nelle camere è stato il primo passo di questo percorso di restyling e volevamo porre l’attenzione sulla natura e sulla cultura del luogo in relazione alla storia della struttura. Partendo da un’analisi degli usi e dei materiali abbiamo scelto il legno d’abete bianco che nell’arco alpino, insieme al legno di cirmolo e larice, sono le essenze tradizionalmente usate per i mobili, grazie alle loro facile reperibilità, lavorabilità e leggerezza. Per modernizzare l’uso, senza stravolgerne le caratteristiche, abbiamo utilizzato linee pulite, sfruttato parti del legno con meno nodi e lasciato la superficie leggermente irregolare al tatto. Infine, per preservarne la lucentezza e il caratteristico color chiaro con toni gialli, abbiamo scelto una sbiancatura a olio che blocchi il classico ingiallimento che il legno di abete bianco subisce con il passare del tempo”.

camere Hotel Al Sorriso
Crediti fotografici: Vito Corvasce
Crediti fotografici: Vito Corvasce
Diversamente, il profilo della hall è molto più importante, con l’utilizzo del porfido e del rovere naturale: si percepisce la volontà di distaccarsi dalla zona camere grazie anche all’aiuto degli arredi interni, giusto?

“I due interventi, visti separatamente, possono dare l’idea di volersi differenziare uno dall’altro, ma se osserviamo il progetto nel suo complesso sono invece la trasposizione in forme diverse dello stesso concept. Gli ingredienti di partenza sono gli stessi (valorizzazione della storia, utilizzo di materiali locali, la natura e il parco), ma quantità e miscelazione sono differenti per creare molteplici scenari e sensazioni. In questo secondo intervento volevamo enfatizzare la storia dell’hotel, la solidità e la visione, sempre rivolta al futuro, della famiglia che l’ha costruito e ancora lo gestisce. Da qui la scelta di un materiale forte, duro, preistorico come la pietra: in particolare il porfido del Renon, che si trova nelle vicine valli altoatesine, dal caratteristico color verde grigio, utilizzato in modo moderno e fresco, associato a un legno più pregiato come il rovere, lasciato ovviamente al naturale per valorizzarne le venature dritte e sottili. Per gli arredi invece abbiamo scelto forme e materiali più morbidi per giocare con i contrasti e rendere più accoglienti gli spazi. Abbiamo così riutilizzato le vecchie poltrone anni ’70 per la zona lounge, rinfrescandone l’aspetto con un nuovo tessuto melangiato nei rilassanti toni del verde salvia, abbinandole per la parte bar a nuove poltroncine dalle linee decò in velluto, in un moderno giallo senape più adatto all’area ristorazione e con struttura in ottone spazzolato; stesso materiale utilizzato anche per le lampade, disegnate appositamente per questo progetto”.

Crediti fotografici: Vito Corvasce
Crediti fotografici: Vito Corvasce
Crediti fotografici: Vito Corvasce
Dal vostro punto di vista, quali sono le parole chiave per un progetto di ristrutturazione sostenibile? E quanto influisce la scelta dei materiali?

“Sostenibile è un termine molto di moda e, come spesso accade in questi casi, se usato impropriamente rischia di perdere il suo vero significato. Secondo noi in questo momento il termine sostenibilità dovrebbe sempre essere associato a sincerità e chiarezza. La sostenibilità non può essere un concetto fine a se stesso, e andrebbero valutate una molteplicità di fattori. Ottimizzare gli step progettuali, avvalersi di manodopera locale, riutilizzare un arredo, impiegare materie prime tipiche della zona e valorizzare il genius loci sono per esempio una serie di accortezze importanti e facilmente applicabili anche laddove vi siano degli impedimenti tecnici o economici per interventi più consistenti in termini di sostenibilità. In tutto ciò la scelta dei materiali è estremamente importante e deve essere vista, non solo guardando il progetto nel suo complesso, ma analizzandone bene le caratteristiche intrinseche in relazione alla funzione, l’area di utilizzo, l’ammortamento nel tempo”.

IL PROGETTO

Il Greenpark & Wellness Hotel Al Sorriso si sviluppa su un’ampia superficie calpestabile di 2.800 m2, di stribuita su 3 piani e 64 camere. I suoi oltre 50 anni di storia hanno richiesto di coniugare la tradizione con una visione più moderna dell’architettura e nuove formule abitative. Tante le sfide, soprattutto la richiesta della committenza di limitare al massimo il periodo di chiusura, le dimensioni: questo ha comportato una ristrutturazione step by step, dal 2012 al 2020.

Prima fase dei lavori

Nella prima fase del restyling sono state riammodernate le camere, diventate una rivisatazione minimale e contemporanea della tradizionale camera d’albergo montana. Infatti, sono state tutte realizzate in legno di abete – pianta locale scelta perché dona leggerezza e luminosità all’ambiente – in collaborazione con lo studio OPRA22.

Seconda fase dei lavori

Nella seconda fase dei lavori si è proceduto alla ristrutturazione della sala colazioni attraverso tre blocchi in frassino, realizzati su misura, oltre a sedie dello stesso materiale che rendono l’ambiente fresco, luminoso e contemporaneo. L’intervento più importante è quello effettuato nella hall: l’impiego del porfido verde, abbinato al rovere naturale, richiama la rigogliosa natura esterna. La struttura monolitica, squadrata ed essenziale, è stata movimentata grazie alla particolare lavorazione a spacco, realizzata a mano. Le lampade, anch’esse su misura, sono in porfido e rovere con led a scomparsa. Le finiture sono in ottone spazzolato.

SCHEDA TECNICA

Posizione: Levico Terme (TN)
Cliente: Greenpark & Wellness Hotel Al Sorriso
Progettista: The Studio
Tipo di intervento: Ristrutturazione a step
Anno di inizio intervento: 2012
Anno di fine intervento: 2020
Superficie totale: 2.800 mq + 20.000 mq di parco
Crediti fotografici: Vito Corvasce

Leggi l’intervista nel n. 1/2021 di Professional Parquet 

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