Il progetto dell'architetto

Lusso 2.0: Small&Large

Nel cuore di Milano, dolcemente inchinate alla Madonnina, vi sono due residenze “uguali e contrarie” segno di come Milano stia cambiando, non solo grazie a Expo

Chi è milanese lo può confermare: Milano sta diventando bellissima. Nel giro di poco tempo si è riproposta al mondo con architetture stupefacenti che hanno modificato la sua grinta architettonica con un nuovo skyline. Dove una volta giaceva un’immensa distesa ferroviaria abbandonata ora sorgono quartieri modernissimi e scintillanti. Un restyling fatto di inserti contemporanei abbinati al neoclassico. Oggi Milano interpreta un nuovo modo di porsi al mondo e torna degna dei paragoni più lusinghieri con le grandi capitali europee. È nel centro di questa nuovissima Milano, che si trovano due realtà abitative profondamente diverse che hanno tuttavia in comune non solo il quartiere -sono quasi una di fronte all’altra-, ma anche la luce e l’essere all’ultimo piano di stabili d’epoca. Stessa zona dunque, ma metratura e tipologia d’utenza completamente diverse. La prima realtà è quella di un monolocale per giovani, raccolto in una manciata di metri quadrati; l’altra, uno spettacolare attico con superattico, contemporanea dimora per Fabrizio Arcionifamiglia. Nella progettazione dei due appartamenti il progettista, l’architetto Fabrizio Arcoini, ha scelto il concept di interior secondo due diversi modi di abitare: da una parte l’attico, generoso nei suoi spazi, dove il retrogusto borghese è stato sostituito con una silenziosa raffinatezza; dall’altra una piccolissima mansarda nei quali sono stati curati al millimetro i dettagli, soprattutto nella scelta dei materiali.

L’attico: silenziosa raffinatezza
Il risultato per l’attico è una casa dove la zona giorno ben si distingue dalla zona notte, dove un lungo corridoio dà accesso alla zona di servizio e alle camere dedicate, oggi dotate ognuna di bagno personale e luminosa apertura sulla lunga balconata. L’ampio salone padroneggia sull’ingresso e si affaccia sulla città attraverso una terrazza anch’essa curata nei dettagli. Una cucina abitabile ha un accesso quasi segreto alla seconda terrazza, che, orgogliosa, ammira i tetti di Milano al fianco della Madonnina. La committenza ha scelto qui (non tanto per “moda architettonica” quanto per effettiva praticità) un particolarissimo parquet a maxilistoni prefiniti di Rovere nodato, a tinta naturale con una accennata decappatura grigia. Caloroso e accogliente come sempre, un parquet di alto prestigio con una nota di coraggiosa controtendenza per l’effetto piallato a mano che ondula lievemente la superficie, effetto di norma usato in contesti rustici anziché contemporanei. Ed ecco come questo ad esempio conferma la scelta non convenzionale di un parquet “oltre contesto”, tanto presente da essere corpo unico con l’ambiente, tanto forte da valorizzare ed identificare immediatamente il luogo.

La mansarda: dettagli di pregio
Nella mansarda lo spazio è compatto, un unico ambiente che racchiude living, cucina e notte. Gli arredi devono quindi fondersi armonicamente nelle forme e nei chiari colori. L’architetto Arcoini ha scelto un’elegante alternanza di colori tenui, dal bianco laccato dei pensili alla tinta corda del lino crudo scelto per il letto/chaise longue. Solo nel bagno l’architetto ha voluto “osare” con un colore intenso, il verde mela del marmo Ming, appositamente importato dall’Oriente e tagliato su richiesta a textures e misure miste, per puro sfizio di ricercatezza. Una sfida che ha colto nel segno la volontà di creare nello spettatore un effetto sorpresa. Per la piccola mansarda, poi, atta a essere abitata solo poche ore al giorno (per sua stessa conformazione), è stato trovato nel rovere sbiancato a plancia media il giusto connubio tra luminosità, eleganza e contemporaneità. Scegliere un parquet in rovere sbiancato significa mettere in risalto l’ambiente e gli elementi che lo abiteranno, significa dare un significato preponderante all’elemento luce. Significa scegliere la qualità, vivendo un ambiente sempre caldo, accogliente, raffinato. A Milano quindi, due mondi paralleli fatti di lusso per utenze “outstanding”, due realtà domestiche della città più europea d’Italia, due situazioni per due differenti modi di vivere: l’aggregazione della famiglia in ambienti generosi e strutturati o il vivere single in spazi compatti e ragionati al millimetro.

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