La normativaPosa

Pubblicata la norma UNI 11622-1:2016

per valutare le finiture degli elementi per le pavimentazioni di legno
Finalmente sono stati definiti i requisiti per i trattamenti di protezione superficiale di pavimentazioni di legno. Ecco la nostra analisi dettagliata

progetto1Era tanto che si aspettava e finalmente lo scorso 4 febbraio è entrata in vigore la norma tecnica UNI 11622- 1 avente titolo “Pavimentazioni di legno e/o a base di legno per interni – Trattamenti di protezione superficiale – Parte 1: Requisiti minimi dei cicli di verniciatura”. La recente emissione finalmente colma un vuoto normativo del comparto per le finiture degli elementi lignei da posa che, nel tempo, è anche stato più volte oggetto di contenziosi sia extragiudiziari sia giudiziari, ossia ATP e Cause di merito. Quella appena pubblicata, è una norma tecnica fondamentale per il comparto delle pavimentazioni a base di legno perché, finalmente, si definiscono i requisiti minimi o massimi per i trattamenti di protezione superficiale di pavimentazioni di legno e/o a base di legno e di rivestimenti a esse assimilabili come per esempio sono le superfici calpestabili di scale di legno come i gradini da destinare ad ambienti interni completi di tutte le modalità e i criteri di verifica delle prestazioni di un ciclo di verniciatura applicato a un supporto normalizzato. In estrema sintesi, dallo scorso febbraio 2016 è possibile valutare l’aspetto tecnico-qualitativo di qualsiasi superficie rifinita con un ciclo di verniciatura. Come si può evincere dall’indice allegato (prospetto n. 1), la norma consta di dieci capitoli più quattro appendici che riportano più che utili informazioni sia per le strumentazioni da utilizzare, sia per le metodologie di verifiche da metter in atto e sia di come identificare l’idoneità del trattamento di protezione superficiale realizzato in funzione della destinazione d’utilizzo della pavimentazione a base di legno siano essi elementi monostrato di legno massiccio o a base di legno multistrato.

progetto2Scopo e campo d’applicazione
Nel primo capitolo della norma, si ricorda il campo d’applicazione e, soprattutto, si mette in risalto che il documento normativo costituisce un importante riferimento per la selezione dei cicli di verniciatura da destinarsi alle pavimentazioni di legno in genere. Inoltre, si stabilisce che tutti i requisiti riportati nei vari capitoli della norma non sono da considerarsi nel caso in cui il ciclo di verniciatura eseguita per la rifinitura della superficie dell’elemento ligneo avviene con prodotti che hanno come caratteristica peculiare la reazione al fuoco. Costatato che in questo capitolo si scrive che i requisiti riportati non sono applicabili alle pavimentazioni finite, sovviene il dubbio che progetto3la norma non considera il trattamento di finitura della superficie eseguita in cantiere ma solo quelle realizzate presso l’impianto di verniciatura delle aziende produttrici. Un altro dubbio che nasce dalla lettura del primo capitolo della norma è che essa non si possa applicare a quegli elementi lignei che hanno subito il trattamento della superficie di calpestio con cicli di finitura con prodotti a base di olio o di cera o misti, indipendentemente che questi siano stati eseguiti in azienda o direttamente in cantiere.

Riferimenti normativi
Il secondo capitolo riporta le norme tecniche utili da consultare per la migliore e corretta interpretazione del documento normativo appena pubblicato. Si ritiene che sia molto utile conoscere il contenuto delle norme riportate (prospetto n. 2), perché, le medesime, oltre a riportare le metodologie di prova, offrono la possibilità di poter valutare alcuni aspetti peculiari del prodotto di rifinitura applicato sull’elemento ligneo, come ad esempio il comportamento ai differenti tipi di stress sia di natura meccanica, sia di esposizione a differenti climi e sia ad agenti di natura chimica. A completamento dell’analisi del secondo capitolo, forse, sarebbe stato utile che oltre alle norme citate si potessero riportare le attuali vigenti norme tecniche UNI 11368-1 (Posa in opera e metodi di valutazione Parte 1:Posa mediante incollaggio) perché al punto 5.2.7 di detta norma vi sono informazioni relative alla valutazione della finitura applicata sulla superficie e sia la norma UNI 11368-2 (Posa in opera e metodi di valutazione Parte 2:Posa mediante flottante) perché al punto 5.7 vi sono specifiche informazioni relative alla valutazione della finitura della superficie di calpestio della pavimentazione a base di legno.

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Principio della norma
Questo capitolo riepiloga il principio su cui si basa la norma UNI 11622-1:2016; ossia la definizione dei metodi e dei criteri di verifica delle prestazioni di un ciclo di verniciatura per tutti i differenti tipi di pavimentazioni a base di legno e di rivestimenti a essi assimilabili come ad esempio le superfici di scale di legno.

Campionamento
Per il campionamento dei provini si fa riferimento alla norma UNI EN ISO 15528 dal titolo: “Pitture, vernici e materie prime per pitture e vernici – campionamento”.

Supporto
L’utilità di questo capitolo è insita nella necessità del laboratorio prove di standardizzare il supporto sul quale applicare il provino del materiale da testare. La norma identifica il supporto d’appoggio del provino in un pannello di compensato di Faggio vaporizzato e che il medesimo dovrà essere condizionato a 20±2°C con umidità relativa dell’aria a 65±5% per 28 giorni.

Applicazione del ciclo di verniciatura
Il settimo capitolo, oltre a riportare informazioni da fornire rispetto al ciclo di verniciatura adottato per l’elemento da sottoporre a test, definisce in tre (3) il numero minimo dei provini da sottoporre ai differenti tipi di test stabiliti riportati nel capitolo successivo. Un altro dato da conoscere è lo spessore secco dello strato di vernice applicato, il quale dovrà essere calcolato e misurato secondo la metodologia di prova stabilita dalla norma tecnica UNI EN ISO 2808.

Esecuzione delle prove
Questo capitolo della norma UNI 11622-1:2016 riporta i tipi di test cui sottoporre l’elemento ligneo rifinito da destinarsi a pavimentazione. È una delle sezioni fondamentali del documento normativo perché, dal comportamento avuto dai provini, si stabilisce la valutazione tecnica-qualitativa del trattamento di protezione superficiale per l’elemento a base di legno da pavimentazione. I test cui sottoporre i tre provini per prova sono inseriti nel prospetto n. 3 che vediamo qui accanto. I test previsti sono otto cui s’aggiungono altri quattro opzionali denominati dalla norma UNI 11622-1.2016 “prove opzionali” riportati nell’Appendice A del documento normativo. I tipi di test sono riportati nel prospetto n°3 e, seppure per ogni caratteristica sia previsto il requisito minimo o massimo che il trattamento deve raggiungere per essere ritenuto adeguato, per più che comprensibili motivi di diritti di copyright non sia possibile riportarli; è utile sapere che essi sono stati stabiliti in funzione dell’indice di frequentazione che la pavimentazione lignea protetta può subire. A tale scopo, la norma tecnica italiana UNI classifica le pavimentazioni lignee in tre categorie d’impiego in funzione dell’indice di frequentazione per la pavimentazione contraddistinti e riconoscibili da uno specifico logo come visibile nel prospetto n. 4.

• Bassa frequentazione. Tipiche pavimentazioni di uso residenziale.

• Media frequentazione.

• Alta frequentazione.

La norma, precisa che la sopraddetta classificazione non è intesa come una graduatoria di comportamento, ma vuole essere solo un’indicazione sulle prestazioni offerte da un ciclo di verniciatura applicato su di un supporto di riferimento. Senza addentrarsi nell’analisi dei singoli valori fissati che all’apparenza sembrano bassi e quindi facilmente ottenibili da qualsiasi ciclo di verniciatura, le considerazioni che si esprimono per quanto riportato in questa sezione sono così riassumibili:

• Nel prospetto 1 alla voce “Adesione”, forse, sarebbe stato opportuno inserire la distanza tra le lame dello strumento per l’esecuzione della verifica (1 mm o 2 mm, ambedue o altro?) perché questo dato (larghezza tra le lame) si presume che incida sul valore misurato.

• Nel prospetto 1 alla voce “Adesione”, forse era più caratterizzante cambiare il valore perché la cosiddetta “media frequentazione” la quale è piuttosto comune in ambienti sia pubblici e sia privati come ad esempio uffici, sale riunioni e luoghi simili e, forse, era bene rendere un poco più “rigido” il valore da soddisfare per questa caratteristica.

• Nel prospetto 2 alla voce “Resistenza agli agenti chimici”, forse, sarebbe stato più utile inserire altre sostanze di normale uso comune e riproducibili che possono cadere su qualsiasi tipo di pavimento a base legno indipendentemente dal livello di frequentazione (per esempio olio di oliva, coca cola, inchiostro da penna o altre sostanze così come previste dalla norma di merito UNI EN 13442). Nei prospetti 1 e 2 del capitolo otto e nove della norma, non è mai stato previsto il livello di resistenza 5 (ad esempio: resistenza alla luce, allo sporco, agli agenti chimici). Perché non si è fatta questa scelta per alcuni test per la categoria di pavimentazioni più sottoposte a calpestio come sono i parquet appartenenti alla classe “alta frequentazione”?

• Forse, per i non esperti, per meglio capire il cosiddetto “Livello Minimo” e “Valore Misurato”, sarebbe stato utile inserire una legenda che chiariva il significato dei termini livello e valore misurato.

Espressione dei risultati
Il nono capitolo della norma UNI rimanda a quanto già analizzato al precedente capitolo 8 e stabilisce che il raggiungimento della categoria, sia essa bassa, media o alta frequentazione della pavimentazione lignea con trattamento di protezione superficiale, si ritiene raggiunto solo quando tutti i requisiti stabiliti per ogni caratteristica sono stati raggiunti.

progetto5Rapporto di prova
L’ultimo capitolo indica la possibilità di valutare ogni singola prova cui l’elemento rifinito è testato e ripresenta il concetto del raggiungimento della conformità per il prodotto testato alla categoria di frequentazione solo se tutti i test hanno raggiunto il livello o il valore stabilito nei prospetti inseriti in norma. Per avallare il livello o il valore raggiunto per ogni tipo di test eseguito, si dovrà redigere un rapporto di prova in cui almeno vi siano le informazioni come visibili nel prospetto n. 5.

Appendice A: prove opzionali
In questa sezione si riportano i quattro test opzionali cui l’elemento a base di legno rifinito può essere sottoposto per avere altre utili indicazioni del comportamento del trattamento di verniciatura applicato sulla su perficie di calpestio. Dall’attenta lettura del prospetto inserito in questa sezione della norma, si ritiene che: • I “valori di attenzione” non considerano i tre livelli di frequentazione e ciò, d’acchito, non appare che caratterizzano il trattamento testato, oltre a non apparire in sintonia con i precedenti prospetti inseriti in norma. • Il valore della durezza matita sembra un po’ bassino per una superficie di un pavimento a base legno rifinita a vernice quotidianamente sottoposta ad azioni simili alla durezza.

Appendice B: metodo di misurazione per lo sfregamento
In quest’appendice si riporta sia la metodologia di prova sia lo strumento per la simulazione degli effetti del contatto ciclico di un materiale o di un oggetto soffice sulla superficie di una pavimentazione lignea verniciata. Il metodo vuole riprodurre gli effetti di lucidatura che si possono riscontrare per effetto del contatto con i materiali d’imballaggio durante il trasporto o di materiali di uso quotidiano nel corso del normale impiego. Il metodo può servire per identificare le cause di un certo problema occorso in produzione, migliorare le resistenze delle superfici verniciate ea queste sollecitazioni o a comparare più campioni diversi. Lo strumento è visibile nello schema qui sotto

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Appendice C: note informative
La terza appendice della norma indica che oltre a quanto i dieci capitoli e le appendici della norma stabiliscono; è bene che il produttore aggiunga delle istruzioni operative relative alla manutenzione ordinaria e straordinarie relative al ciclo di verniciatura applicato. Indicazioni che tra l’altro è bene che contengano informazioni in merito al modo di preparazione del supporto, i prodotti da impiegare, i metodi di applicazione, le grammature e infine i tempi di essiccazione.

Appendice D: indice idoneità frequentazione
L’ultima appendice della norma UNI 11622-1:2016, riporta i tre pittogrammi con i quali è possibile fornire indicazioni circa l’idoneità e la destinazione d’utilizzo del trattamento di protezione superficiale degli elementi a base di legno per pavimentazioni. Come s’evince nel prospetto n. 4, a seconda del numero delle impronte di suole riportate nel pittogramma si definisce la conformità a uno dei tre livelli di frequentazione della pavimentazione: bassa, media o alta frequentazione.

Considerazioni finali
La norma UNI 11622-1:2016 s’acquista presso qualsiasi punto dell’ente normatore italiano UNI dislocati sul territorio nazionale al costo di 35 euro. Durante l’analisi della norma si sono riportate alcune considerazioni in merito al contenuto. A queste, se ne aggiungono altre per sapere quali sono i motivi per i quali non si sono previsti requisiti per altri tipi di verifiche come l’adesione delle finiture mediante prova di strappo, resistenza alla sigaretta, alla graffiatura, all’usura fino a 1000 giri, all’urto, al calore umido e indicazioni del tipo di test eventualmente da eseguire in merito alla presentazione di aloni su di una superficie verniciata. Verifiche che verosimilmente riproducono alcune delle normali azioni del quotidiano utilizzo per la pavimentazione a base di legno trattata con la protezione superficiale della superficie di calpestio. Nel ringraziare tutti gli esperti appartenenti alla Commissione UNI/CT 022/GL 07 “Finiture per il legno (misto Legno/Mobili)” per l’interessante ed utile lavoro svolto sfociato in un documento normativo univoco da tempo aspettato e che si spera possa aiutare a dipanare alcune situazioni controverse; si precisa che le considerazioni riportate non vogliono essere una polemica per quanto contenuto nella norma, ma sono riflessioni che scaturiscono dal quotidiano operare nel comparto delle pavimentazioni lignee sia a livello di contenziosi ufficiali, sia ufficiosi e sia dal continuo dialogare con operatori specializzati e soprattutto con persone comuni che, nei confronti dell’adeguato ed idoneo stato d’aspetto estetico e della finitura della superficie di calpestio della pavimentazione lignea acquistata hanno aspettative molto alte e sono molto spesso parecchio critici e sensibili.

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