Design

Valide alternative al parquet

Le tecnologie contemporanee consentono di avere materie prime green impiegando trattamenti più naturali, senza sostanze nocive

Benché il parquet sia già intrinsecamente un pavimento naturale e rispettoso dell’ambiente, le tecnologie contemporanee consentono di avere materiali meno inquinanti, sia usando materie prime che impattano meno sull’ambiente, sia impiegando trattamenti più naturali, senza sostanze nocive.

Il sughero

Un parquet che suscita molto interesse, negli ultimi anni, è il parquet di sughero. La quercia da sughero cresce soprattutto nelle regioni del Mediterraneo, e la parte che si usa – il sughero – è la corteccia esterna dell’albero. Ciò che rende il sughero particolarmente interessante è che la quercia da sughero ha una vita di circa 300 anni: dopo il 25esimo anno di età della pianta, la corteccia si può togliere circa ogni nove anni. La rigenerazione periodica della corteccia rende il sughero una risorsa veramente rinnovabile e rispettosa dell’ambiente. Inoltre, la quercia da sughero ha la capacità di trattenere il carbonio, e quando è scortecciata il carbonio si fissa quasi cinque volte di più. Questa caratteristica rende il sughero un prodotto naturalmente sostenibile e il suo utilizzo contribuisce alla conservazione del suo habitat. Oltre che per le sue caratteristiche di ecosostenibilità, il sughero ha requisiti che aggiungono comfort al pavimento. Comfort di Egger è un pavimento con due strati di sughero, che rendono il pavimento particolarmente caldo e silenzioso. I pavimenti a base di sughero Comfort di Egger sono privi di sostanze nocive, quindi favoriscono un ambiente più sano e naturale, e si posano con tecniche anch’esse rispettose dell’ambiente. CLIC it e UNI fit, infatti, i sistemi di posa a incastro brevettati da Egger, consentono di posare il pavimento senza colle, velocemente e facilmente. Ultimo, ma non da ultimo, il pavimento a base di sughero e legno ha una mano particolarmente morbida al tatto.

Pavimento Comfort in sughero, di Egger

L’azienda tedesca Haro realizza diverse collezioni di parquet in sughero, e lavora le superfici per avere pavimenti dall’estetica molto gradevole, che non hanno nulla da invidiare ai classici parquet in legno massello. Le tavole della collezione Corkett Arteo XL offrono variazioni interessanti sul tradizionale parquet in rovere, grazie alle finiture Oak Portland White textured, Oak Portland Invisible textured, Oak Portland Natural textured e Oak Portland Dark Grey textured. Con Shabby Oak White, Shabby Oak Invisible e Shabby Oak Grey, la collezione Corkett di Haro offre tre ulteriori decori per chi ama lo stile di arredamento shabby chic e vuole un pavimento dall’aspetto molto naturale.

Pavimento in sughero della collezione Corkett Arteo XL di Haro, finitura Duna

Uno dei maggiori coltivatori di querce da sughero in Europa, è il Portogallo. Proprio dal Portogallo arrivano i pavimenti di Granorte. Vita Decor, per esempio, è una collezione di pavimenti con un’anima in HDF, uno strato di usura in sughero e la finitura Weartop, una finitura protettiva ad alte prestazioni. La collezione Vita Decor, prodotta da Granorte con gli scarti dell’industria dei tappi di vino, è proposta in vari decori, tra cui il nuovo Mondri, disegnato da Carlos Mendonça. Influenzato dai dipinti di Mondrian e dal movimento De Stijl, il decoro Mondri Pale è proposto i colori tenui, e il risultato finale non ha nulla da invidiare a un parquet classico. La posa con il sistema Uniclic, brevettato, consente di fare a meno della colla e di posare velocemente e con facilità. Granorte impiega la versatilità del sughero anche per tavole di grande formato, come quelle della collezione Recolour, con la finitura super opaca Hotcoating, disponibile anche con posa incollata, per superfici commerciali a elevato calpestio.

Collezione di pavimento in sughero Recolour di Granorte, con finitura super-opaca Hotcoating

Il bambù

Negli ultimi anni, il parquet in bambù sta emergendo nel mercato dei pavimenti in legno, come alternativa al parquet tradizionale. I pavimenti in bambù di Armony Floor sono di tre tipi: verticale, orizzontale e strand woven (pressato). Il pavimento orizzontale è quello con cui risalta maggiormente il caratteristico nodo del bambù; invece, nella tipologia verticale, il nodo è meno evidente. Lo strand woven, che si ottiene pressando, incollando ed essiccando la parte più alta e nobile della pianta, è la tipologia più resistente, ed è anche quella che ha le venature più simili al parquet tradizionale. Il parquet in bambù, inoltre, ha ottime caratteristiche di resistenza meccanica. L’aspetto estetico del pavimento non ha vincoli, il bambù può avere diversi colori, dal color miele in diverse tonalità, più o meno intense, allo sbiancato, al carbonizzato. Infine, anche la posa può essere a incastro, senza colla, più facile, veloce, e meno inquinante.

Parquet prefinito in bambù, finitura carbonizzato, di Armony Floor

Legno fossile

Xilopav, un brand di Zanusolegno, è un’azienda che si è specializzata nella produzione di parquet da legno fossile. Il legno fossile, che giace da millenni sotto il fango e viene preservato grazie all’azione delle resine, ha caratteristiche di unicità. Xilopav ha creato StoneOak ModuloZero, una collezione di legni che si distinguono in quanto unici. ModuloZero, infatti, significa che non esiste un modulo ripetibile, mentre StoneOak deriva dal fatto che il legno ha colori e texture che ricordano la pietra. Nessun albero, ovviamente, viene abbattuto per il parquet StoneOak ModuloZero, che può essere composto con pezzi singoli, adattabili in lunghezza e larghezza su richiesta, per pavimenti unici.

Parquet in legno fossile di Xilopav

Parquet in legno di recupero

Alcune aziende, propongono collezioni parquet creati interamente da legni di recupero. La collezione Xilema di Parchettificio Garbelotto impiega gli alberi morti che si trovano nelle foreste, valorizzando e recuperando i tronchi per creare pavimenti in legno prefiniti due strati, dall’aspetto antico e materico e dalle tonalità uniche. Gli alberi “morti in piedi”, infatti, hanno già perso tutta la linfa che il legno contiene dando origine a sfumature dai toni originali, particolarmente adatte ad ambienti che vogliono valorizzare la naturale bellezza di questo materiale. Con questo prodotto si ottiene una doppia funzione ecologica: tenere il bosco pulito e dare una seconda vita al legno.

Parquet con legno recuperato dai tronchi di alberi morti Xilema, di Parchettificio Garbelotto

Delbasso Parquet, un’azienda di maestri artigiani, che lavorano il legno da tre generazioni, sceglie prevalentemente legni italiani di recupero e li restaura, evitando di abbattere altri esemplari e donando così la possibilità al materiale di continuare a vivere. Delbasso Parquet predilige l’abete, un legno molto resistente ed elastico, che viene usato spesso nella costruzione di abitazioni o mobili. L’abete di di recupero in prima patina, viene poi lavorato nei loro laboratori, e si creano pavimenti nuovi, che hanno un aspetto vissuto, di grande effetto.

Parquet di legno recuperato dai vecchi mobili, di abete, di Delbasso Parquet

L’azienda olandese Dennebos Flooring, oltre ai parquet tradizionali, si è specializzata in pavimenti in legno riciclato. Il legname di recupero è recuperato da vecchi materiali da costruzione, che vengono re-ingegnerizzati per dare vita a “nuove” tavole di legno, che hanno uno spessore standard di 17,5 mm, una larghezza di 220 mm, e una lunghezza che può andare da 600 a 2.700 mm.

Parquet di legno riciclato, recuperato dai materiali da costruzione, di Dennebos Flooring

Continua a leggere l’articolo sul n.1/2021 di Professional Parquet 

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