Appunti Tecnicispeciali

La UNI EN 17456:2021 per verificare la delaminazione degli elementi multistrato da posa

Il documento normativo comunitario europeo analizza la metodologia per come misurare e valutare il distacco dello strato di legno nobile per elementi multistrato da posa per il realizzo di pavimentazioni lignee per usi interni

Il distacco dello stato di legno nobile, ma anche di uno degli sfogliati o tranciati o delle tavolette di legno massello che compongono il supporto degli elementi multistrato per pavimentazioni di legno (anche detti prefiniti), verte su più discutibili situazioni non sempre facilmente riconoscibili e di cui non sempre si conoscono le cause che hanno generato quest’anomalia. È più che verosimile che l’anomalia risieda nella fase dell’incollaggio e/o pressatura tra lo stato di legno nobile o tra gli strati che costituiscono l’elemento da posare, oppure nella non adeguatezza dell’adesivo utilizzato, oppure per anomale condizioni idrotermiche di esercizio alle quali la pavimentazione lignea è sottoposta. Situazione quest’ultima che determina continui ritiri e dilatazioni dimensionali che potrebbero determinare forti tensioni trasversali tra gli elementi con il possibile parziale distacco dello strato nobile e/o degli altri che compongono il supporto dell’elemento multistrato. Tuttavia, molto spesso, queste patologie sono occulte e spesso sono per un operatore di difficile – se non impossibile – previsione o riscontro prima della posa in opera per gli elementi della tipologia “multistrato”. 

Da tempo il comparto delle pavimentazioni a base di legno si interroga su questo problema che, purtroppo, negli anni ha provocato l’insorgere di molti contenziosi dall’esito non sempre prevedibile e, quindi: come fare per conoscere a priori il comportamento alla delaminazione degli elementi e come cautelarsi da un problema che negli ultimi anni appare essere piuttosto comune?

Il metodo di verifica giapponese

Fino allo scorso giugno, in tutta Europa non esisteva un metodo di verifica che quantificasse in modo univoco e sicuro il fenomeno dello scollaggio dello strato di legno nobile dal supporto e, in Italia, molto spesso si utilizza il metodo stabilito dalla Norma Tecnica giapponese JAS-MAF Notification n°990 del 10 luglio 2000 che, oltre a stabilire uno specifico test da laboratorio utilizzando provette di forma quadrata di lato 75 mm sottoposte a test d’invecchiamento accelerato con immersione in acqua calda alla temperatura di 70°C +/- 3°C per due ore e poi essiccate in un forno per 3 ore alla temperatura di 60°C +/- 3°C, stabilisce la qualità di incollaggio fissando che la lunghezza del lato non scollato sulla stessa linea dell’adesivo non deve essere meno di 2/3 della lunghezza totale del lato; in pratica, lo standard giapponese JAS ritiene congruo il distacco tra gli strati del supporto o dello strato di legno nobile se questo non è superiore a mm 25 rispetto alla lunghezza di mm 75 che è il lato della provetta di forma quadrata sottoposta a test.

Il metodo di verifica comunitario europeo 

Dallo scorso 24 giugno 2021, il vuoto normativo comunitario europeo per il metodo di verifica della delaminazione è stato colmato. L’Ente di Normazione Italiano UNI ha accolto e inserito nel corpus normativo nazionale la Norma Tecnica europea comunitaria EN 17456-2021 aggiungendo la sigla UNI e identificandola con il titolo: “Pavimenti di legno e parquet – Determinazione della delaminazione dello strato superiore di elementi multistrato – Metodo di prova”. Il nuovo documento, che si costituisce di dieci pagine compreso un allegato, specifica il metodo di prova da applicare al momento della prima consegna del prodotto (gli elementi di multistrato da posa per parquet) per determinare la delaminazione dello strato di rivestimento superiore per gli elementi di parquet multistrato con diverse strutture, dimensioni e adesivi esclusivamente per utilizzo di pavimentazioni a uso interno. 

Il documento normativo specifica un metodo di prova con tre differenti tipi di trattamenti d’invecchiamento dei provini, denominati con le sigle AT1, AT2 e AT3. Il metodo di prova stabilito dalla norma comunitaria europea permette di determinare la qualità dell’incollaggio per lo strato superiore anche per elementi lignei destinati per realizzare pavimentazioni con impianto di riscaldamento incorporato nel sottostante massetto della pavimentazione. Come scritto in precedenza, la nuova norma stabilisce tre differenti tipi di trattamenti d’invecchiamento dei provini, e la scelta è in funzione del tipo di collante utilizzato per l’adesione tra stato di legno nobile e il sottostante supporto:

  • Trattamento AT1 idoneo per valutare la prestazione dell’elemento multistrato in ambienti interni asciutti, e può essere applicato per tutti i tipi di colle per parquet per elementi da posare con i principali sistemi di riscaldamento a pavimento;
  • Trattamento AT2 se è studiato per valutare elementi multistrato per pavimentazioni che prevedono l’impiego di colle viniliche (colle PVAc) per l’incollaggio dello strato superiore;
  • Trattamento AT3 pensato per valutare elementi multistrato per pavimentazioni che prevedono l’uso di colle diverse dalle viniliche per l’incollaggio dello strato superiore.

Dopo aver indicato le due norme tecniche cui questo nuovo documento normativo fa riferimento, ossia la norma EN 13756 Pavimenti di legno e parquet – Terminologia, e la norma  ISO 554 Atmosfere, al capitolo 3.1. e 3.2, e fornito le corrette definizioni di strato superiore (top layer) e delaminazione dello strato superiore (delamination of top layer); il documento normativo si addentra negli aspetti pratici e operativi di come operare e come valutare questa importante caratteristica per gli elementi multistrato per pavimentazioni lignee.

Continua a leggere su Professional Parquet n.4/2021

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