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Nuovo contratto Federlegno

Un aumento per 150mila lavoratori del legno arredo suddiviso in due tranche

70 euro in più per il livello medio (parametro 140) e 50 per il livello base (parametro 100): si conclude così la trattativa per il rinnovo del contratto di lavoro portata avanti per più di un anno tra FederlegnoArredo e i sindacati Filca Cisl, Fillea Cgil e Feneal Uil. Questo aumento sarà suddiviso in due tranche, la prima in ottobre 2020, la seconda nel gennaio 2021. L’accordo è stato raggiunto sulla quota del 45% di contratti flessibili: l’azienda potrà scegliere autonomamente una quota del 35% tra determinato e somministrazione. In più, è prevista l’integrazione salariare del 30% a carico dell’azienda per le lavoratrici in maternità facoltativa e un aumento dei turnisti.

Si tratta di un vero e proprio rinnovo contrattuale, anche visti i tempi e i bisogni delle aziende, e non di un “accordo ponte”, che come sottolinea Gianfranco Bellin di FederlegnoArredo serve a “limitare per quanto possibile, gli effetti del cosiddetto Decreto dignità sul lavoro a tempo determinato e in somministrazione”. Salvatore Federico, segretario nazionale della Filca Cils precisa: “è stata valorizzata la possibilità che i lavoratori possano contribuire al loro benessere organizzativo, e abbiamo rafforzato il nostro sistema contrattuale di previdenza complementare con un aumento a carico azienda di +0,20% (0,10% a gennaio 2021 e 0,10% gennaio 2022) dei contributi, oltre al riconoscimento di 100 euro di una tantum per tutti i lavoratori destinata al fondo Arco per promuoverne l’adesione”.

La sicurezza dei lavoratori

Grande attenzione per la salute dei lavori da quanto spiega Fabrizio Pascucci di Feneal Uil: “Tutta l’architettura del contratto ha portato avanti un sistema per garantire la sicurezza dei lavoratori anche in caso di pandemia, secondo cui Rsu, Rls e responsabile delle aziende formeranno comitati paritetici in caso di Covid-19 o altre pandemie definendo le misure di prevenzione in azienda, uguali per tutti i lavoratori, anche quelli in appalto e subappalto”.

Fonte: Crisitina Casadei, @Il Sole 24 Ore.

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