Appunti TecniciPosa

Formaldeide nel parquet

Se ci sono esalazioni nell’ambiente bisogna analizzare se queste provengono dai prodotti utilizzati per la posa o solo dal parquet.

A seguito di disturbi che si sono manifestati a me, mio marito e alla bimba di 9 mesi (occhi rossi, tosse…) ho eseguito tre test per la rilevazione della formaldeide e tutti hanno dato esito positivo (oltre i limiti normali).
Ho interpellato la Asl che verrà per il campionamento dell’aria per formaldeide e solventi aerodispersi, ma non analizzerà il parquet. Visto che la bambina gattona sul parquet e vi passa parecchio tempo vorrei, per mia tranquillità, farlo analizzare. Non so come fare. Anche l’Arpa non ci ha dato molte informazioni: possono analizzarlo per verificare quali sostanze sono presenti ma non riescono a dirmi in quali percentuali.
Vi chiedo quindi un consiglio su come procedere per fare queste analisi ed eventualmente analizzare anche il collante utilizzato per la posa, che dalla scheda tecnica risulta contenere diisocianato di 4,4′ – metilendifenile, ma non sappiamo in quale quantità. Grazie (R.G.)

I casi di malessere abitativo dopo la posa del parquet non sono nuovi e in effetti se ci sono esalazioni nell’ambiente bisogna analizzare se queste provengono dai prodotti utilizzati per la posa o solo dal parquet.

In questa situazione è inutile analizzare il legno posato. Se esiste la possibilità che lo stesso sia stato inquinato dai prodotti sottostanti (adesivi e primer) è necessario disporre di diversi elementi della partita posata e penso che in queste situazioni il posatore debba collaborare poiché le conseguenze penali potrebbero ricadere totalmente su di lui e sarebbero estremamente pesanti.

In ogni caso chi ha fatto l’intervento doveva prima fare una proposta scritta con allegate le schede di sicurezza in modo che il committente potesse rendersi conto a monte che l’intervento poteva comportare esalazioni irritanti o nocive o tossiche e poi alla fine lavori doveva, per legge, dare al committente la scheda prodotto di tutti i prodotti e i materiali da lui utilizzati nell’intervento.

Ritengo indispensabile insistere con l’Asl o l’Arpa per fare i rilevamenti anche a 30/40 cm dalla superficie e di solito io, in questi casi, tolgo più elementi e faccio analizzare anche lo strato ripartitore di carico con attaccato lo strato di adesione per verificare se questa parte di sottofondo è stata impregnata da sostanze nocive perché in tal caso la gravità per chi ci abita è maggiore.

Related Articles

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Back to top button

Adblock Detected

Please consider supporting us by disabling your ad blocker