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A Mela Verde il progetto Itlas “Assi del Cansiglio”

Il Bosco del Cansiglio è una delle innumerevoli bellezze naturali del nostro Paese. Si estende a cavallo di due regioni, il Veneto e il Friuli Venezia Giulia, e di tre province – Belluno, Pordenone, Treviso – e rappresenta un “unicum” di inestimabile e invidiato valore.

È un bosco di faggi ad altissimo fusto – arrivano  a superare i 25 metri in altezza – e costituiscono una rarità nel bacino del Mediterraneo. Il bosco è ricco di storia. La Repubblica Marinara di Venezia si approvvigionava del legno di questi alberi per realizzare i remi delle sue galee, in quanto la fibra molto diritta consentiva la massima resistenza alle sollecitazioni dell’acqua.

Con il passare del tempo, l’utilizzo del legno di faggio è stato meno “nobile”, riducendosi a essere materiale soprattutto per cassette di frutta e verdura.

Ma con il crescere della sensibilità ecologica, con la necessità diventata ormai urgenza di tutelare il patrimonio naturale, il Bosco del Cansiglio è diventato un’oasi protetta e sorvegliata e i suoi faggi ad altissimo fusto sono oggetto delle massime attenzione e cura, affidate al corpo forestale e a Veneta Agricoltura, ente pubblico di tutela del patrimonio verde regionale.

Periodicamente i faggi vengono tagliati, per consentire al terreno di respirare e favorire la messa a dimora di nuove piante e mantenere elevata la qualità della specie.

Anche il legno dei faggi è rinato a nuova dignità, grazie alla sensibilità di Patrizio Dei Tos, patron di Itlas, azienda d’eccellenza nella lavorazione del legno.

Ospite della trasmissione Mela Verde, di domenica 9 luglio, Dei Tos ha illustrato il progetto Assi del Cansiglio, realizzato in accordo con Veneta Agricoltura per la valorizzazione del legno di questi alberi dalle straordinarie qualità estetiche e di resistenza.

Assi del Cansiglio è un listone prefinito di grandi dimensioni (l’altezza dei fusti lo consente), per pavimenti, controsoffitti, e rivestimenti. È un progetto totalmente italiano, dalla materia prima alla produzione, e a chilometro zero. Non solo, è anche una produzione nell’ottica dell’economia circolare, in quanto gli scarti di produzione, la segatura in pratica, viene recuperata e bruciata nella centrale termica aziendale, per creare, appunto, energia termica.

 

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