ORME: la mostra dedicata a Simone Bonanni
La mostra inaugura il nuovo format espositivo “Di/Segno”, ideato da Pianca & Partners e si terrà presso lo showroom milanese dal 18 maggio al 30 luglio
Una celebrazione della “forma come elemento attivatore di emozioni”: ORME è la personale dedicata a Simone Bonanni, a cura dell’architetto Massimo De Conti, aperta al pubblico con ingresso gratuito, dal 18 maggio al 30 luglio, presso gli spazi di Pianca & Partners.
La mostra inaugura il nuovo format espositivo “Di/Segno”, ideato da Pianca & Partners per dare voce al racconto del design, della creatività, della contaminazione tra generi e arti. Un progetto di storytelling che ha l’intento di mettere in scena la poetica progettuale e la sensibilità estetica e narrativa dei designer, valorizzando il rapporto tra segno, parola, pensiero e forma.
Simone Bonanni è il protagonista del primo appuntamento di “Di/Segno”. ORME pone l’attenzione sulla percezione della materia oltre la materia stessa. Il lavoro di Bonanni viene raccontato attraverso 10 illustrazioni di grande formato, accompagnate da oggetti, piccoli prototipi e testi evocativi.
ORME racconta l’idea di memorie e nuove sensazioni, di nuovi desideri precursori di progetti, in un processo non calcolato nel quale la forma è diretta conseguenza. Acquerelli, pantoni, matite, grafiche divengono forme, curve, sfumature, materia, mirando a suscitare una sensazione precisa, che evolve in maniera soggettiva. Il vero valore del design acquisisce infine un significato visibile e concreto.
Come solchi, tratti ricalcati dall’andirivieni tra pensieri e ricordi, le raffigurazioni in tecnica mista rappresentano una visualizzazione grafica tanto spontanea quanto senza schemi di una ricerca interiore, nella quale conta maggiormente la sfera della percezione rispetto a quella meramente materiale.
“Progettare ha a che fare innanzitutto con la comprensione e l’ascolto – commenta il designer Simone Bonanni – Uno degli aspetti fondamentali del mio approccio al design riguarda l’intuizione del valore, del significato e del ruolo che attribuiamo agli oggetti nelle nostre vite È un’indagine misteriosa e complessa in cui cerco costantemente di immaginare una relazione tra il prodotto e il suo utente, affettiva più che materiale. Provo ammirazione per il potere comunicativo degli oggetti e li considero degli attivatori di emozioni prima che macchine performanti.”