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Decreto Sostegni: cosa prevede il testo in Gazzetta Ufficiale

In vigore dal 23 marzo, il decreto n. 41 è ora in fase di conversione in legge al Parlamento

È stato pubblicato sulla Gazzetta ufficiale il 23 marzo scorso il Decreto Sostegni – decreto legge 22 marzo 2021, n. 41, recante Misure urgenti in materia di sostegno alle imprese e agli operatori economici, di lavoro, salute e servizi territoriali, connesse all’emergenza da Covid-19”.

FONDO AUTONOMI E PROFESSIONISTI

L’articolo 3 di questo decreto legge dispone quanto segue:

1. All’articolo 1 della legge 30 dicembre 2020, n. 178, sono apportate le seguenti modificazioni:

a) al comma 20 le parole «1.000 milioni di euro per l’anno 2021» sono sostituite dalle seguenti: «2.500 milioni di euro per l’anno 2021»;

b) dopo il comma 22 è inserito il seguente: «22-bis. Il beneficio previsto ai commi da 20 a 22 è concesso ai sensi della sezione 3.1 della Comunicazione della Commissione europea recante un “Quadro temporaneo per le misure di aiuto di Stato a sostegno dell’economia nell’attuale emergenza del COVID-19” e nei limiti ed alle condizioni di cui alla medesima Comunicazione. L’efficacia delle suddette disposizioni è subordinata, ai sensi dell’articolo 108, paragrafo 3, del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea, all’autorizzazione della Commissione europea.».

2. Agli oneri derivanti dal presente articolo, pari a 1.500 milioni di euro per l’anno 2021 si provvede ai sensi dell’articolo 42.

Questo articolo, spiega la relazione illustrativa, dispone un incremento, pari a 1.500 milioni di euro, della dotazione finanziaria inziale del Fondo per l’esonero dei contributi previdenziali dovuti dai lavoratori autonomi e dai professionisti, che abbiano percepito nel periodo d’imposta 2019 un reddito complessivo non superiore a 50.000 euro e abbiano subito un calo del fatturato o dei corrispettivi nell’anno 2020 non inferiore al 33 per cento rispetto a quelli dell’anno 2019 – articolo 1, comma 20, della legge n. 178/2020.

La platea dei beneficiari del presente esonero è costituita dai lavoratori autonomi e dai liberi professionisti iscritti alla Gestione separata ai sensi dell’articolo 2, comma 26, della legge n. 335/1995 dell’INPS e agli enti gestori di forme obbligatorie di previdenza e assistenza di cui al decreto legislativo 30 giugno 1994, n. 509 e al decreto legislativo 10 febbraio 1996, n. 103, nonché dagli iscritti alle gestioni speciali dell’assicurazione generale obbligatoria.

Poiché la misura di cui al citato comma 20 introduce un aiuto di Stato, la proposta di modifica normativa, al comma 2, inserisce il riferimento alla sezione 3.1 della Comunicazione della Commissione europea recante un «Quadro temporaneo per le misure di aiuto di Stato a sostegno dell’economia nell’attuale emergenza del Covid-19».

CONTRIBUTI A FONDO PERDUTO PER CIRCA 3 MILIONI DI IMPRESE E PROFESSIONISTI

L’articolo 1 del decreto legge ha per oggetto il contributo a fondo perduto in favore degli operatori economici e la proroga dei termini per la precompilata IVA. Sono previsti contributi a fondo perduto per circa 3 milioni di imprese e professionisti che nel 2020 hanno perso almeno il 30% del fatturato medio mensile rispetto al 2019.

I contributi sono pari a una percentuale del calo di fatturato medio mensile registrato nel 2020 rispetto al 2019.

Sono cinque le fasce di ristoro basate sul fatturato 2019:

• 60% della perdita media mensile per fatturati inferiori a 100.000 euro

• 50% per fatturati fra 100.000 e 400.000 euro

• 40% per fatturati fra 400.000 e 1 milione di euro

• 30% per fatturati fra 1 e 5 milioni di euro

• 20% per fatturati fra 5 e 10 milioni di euro.

ELIMINATO IL RIFERIMENTO AI CODICI ATECO

È eliminato il riferimento ai codici ATECO e innalzata a 10 milioni di euro la soglia massima di fatturato dei soggetti beneficiari. Previsto un meccanismo di calcolo più equo e con coefficienti premianti per le piccole e medie imprese. Gli aiuti saranno compresi fra un minimo di 1.000 euro per le persone fisiche, 2.000 euro per le persone giuridiche e un massimo di 150.000 euro per beneficiario. Anche le start up potranno accedere ai ristori.

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