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La strategia forestale europea preoccupa le associazioni di filiera

Aiel, Conaibo, Consorzi forestali, EBS, Ef, Fiper e Uncem hanno presentato una lettera congiunta ai ministri Patuanelli e Cingolani

Le principali associazioni che rappresentano gli operatori della filiera bosco-legno-energia in Italia hanno chiesto al Governo italiano di intervenire per migliorare la Strategia forestale europea il cui documento in bozza sta circolando in questi giorni. I presidenti delle associazioni legate al settore delle biomasse solide Aiel, EBS, Ef, Fiper, e quelli del comparto forestale Conaibo, l’associazione Consorzi forestali e Uncem hanno scritto una lettera congiunta al ministro delle Politiche Agricole, alimentari e forestali, Stefano Patuanelli, informando anche il ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani, per esprimere preoccupazione in merito al documento sulla strategia forestale che sarà presentato alla Commissione europea nei prossimi giorni. La lettera è stata condivisa inoltre con gli europarlamentari italiani. 

Bioeconomia circolare e materiale legnoso

Le associazioni chiedono che nell’ambito della bioeconomia circolare sia incluso anche il materiale legnoso utilizzato per fini energetici, non solo quello impiegato per la realizzazione di prodotti di lunga durata, come le case, e per altri usi nel settore edile. Il legno impiegato per scopi energetici ha il diritto di entrare nel concetto di bioeconomia circolare per la valorizzazione di un settore che comporta una serie di ricadute positive sulla gestione forestale sostenibile ” – affermano le associazioni.

La gestione forestale sostenibile

Nella lettera si evidenzia che la Strategia forestale europea non contempla le esternalità positive conseguite grazie alla filiera bosco-legno-energia, nonostante questa abbia permesso negli ultimi anni di riqualificare e recuperare aree forestali danneggiate, degradate e/o affette da patologie, con un’importante azione di prevenzione dei rischi idrogeologici, di incendi, attuando diffusi interventi di miglioramento forestale. Le pratiche di gestione forestale sostenibile hanno inoltre un ruolo fondamentale nella salvaguardia della biodiversità e nella mitigazione dei cambiamenti climatici, senza dimenticare che rappresentano un importante volano di sviluppo locale, soprattutto in aree interne e marginali, quali le aree montane, nonché una fonte di reddito per le imprese boschive e i diversi operatori di filiera.

La competenza nazionale della gestione forestale

Le associazioni richiamano l’attenzione del Governo sul carattere nazionale della competenza in materia di gestione forestale, le cui pratiche sono oggi integrate nelle legislazioni nazionali e regionali secondo il principio di distribuzione delle competenze e della sussidiarietà, in linea con i criteri e gli indicatori di Forest Europe. Come si legge nella lettera congiunta – “L’istituzione di un possibile nuovo quadro giuridico che includa un ulteriore strumento di pianificazione e gestione forestale a livello europeo con la definizione di indicatori e soglie distorcerebbe le politiche sinora attuate dagli Stati Membri“.

Gli obiettivi di neutralità carbonica al 2050

Infine, con riferimento agli obiettivi di neutralità carbonica al 2050 si è posta l’attenzione sul ruolo strategico del settore forestale attraverso funzioni strettamente interconnesse come il sequestro e lo stoccaggio del carbonio negli alberi, nei prodotti legnosi e la sostituzione di combustibili fossili con l’impiego di biomassa. Per questo all’interno della Strategia Forestale la bioenergia deve essere considerata, secondo le associazioni, in un approccio omnicomprensivo funzionale all’effettivo, concreto e complessivo miglioramento degli ecosistemi.

 

 

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