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Tecnologie legno e mobile: + 100,3% rispetto al 2020

Dal punto di vista congiunturale nel primo semestre 2021 la crescita degli ordini è del 42,2%  rispetto al periodo luglio-dicembre 2020

Nel periodo gennaio-giugno 2021 gli ordini di macchine e utensili per il legno-arredo sono cresciuti del 100,3% rispetto allo stesso semestre 2020 e del 40% rispetto al primo semestre del 2019. Un andamento che mostra alcune particolarità fotografate dall’analisi dell’Ufficio studi di Acimall, l’associazione che raccoglie le imprese del settore, sul primo semestre 2021.

La domanda dai mercati stranieri, a conferma della tradizionale, forte vocazione all’export del comparto, segna un aumento dell’88,7%. Ancora più rilevante la vitalità del mercato interno con una crescita degli ordini del 190,8 %. Risultati decisamente significativi anche se si tiene conto che il confronto è con la prima metà del 2020, ovvero con il periodo in cui la pandemia da Covid-19 ha fatto sentire più intensamente i propri effetti sull’intero sistema economico e produttivo mondiale. Ciò non toglie che si tratti di una crescita importante, da più parti letta non come un semplice “rimbalzo”, ma come una significativa crescita strutturale.

Analisi congiunturale

Dal punto di vista congiunturale il primo semestre 2021 mostra comunque un andamento positivo anche rispetto al semestre precedente, ovvero al periodo luglio-dicembre 2020, con una crescita degli ordini del 42,2 per cento (più 31,9 per cento della domanda estera, più 49,2 per l’Italia).

Su questi risultati positivi dell’industria delle macchine per il legno e l’industria del mobile hanno indubbiamente contribuito gli incentivi agli investimenti del nuovo “Piano nazionale di transizione 4.0”, così come gli analoghi provvedimenti varati in molti Paesi.

“Cifre che ci confortano e che ci fanno dimenticare, dal punto di vista industriale ed economico, le difficoltà che abbiamo vissuto – ha commentato Luigi De Vito, presidente di Acimall – Se a ciò aggiungiamo che il dato gennaio-giugno 2021 rivela una crescita del 40,2% anche rispetto al primo semestre 2019 diventa evidente che non si possa parlare di un semplice “rimbalzo”, ma di qualcosa di organico e di strutturale, che ribadisce quanto la nostra industria sia competitiva a livello mondiale, oltre a essere un partner di riferimento per l’industria manifatturiera italiana, da sempre punto riferimento per stile e qualità”.

“Non mancano – purtroppo – alcuni punti interrogativi sul prossimo futuro, generati soprattutto dalla scarsa disponibilità di materie prime, di componenti e aggregati, una condizione che sta influendo negativamente sui tempi di consegna: un nodo da sciogliere al più presto per limitare la corsa all’aumento dei prezzi già in atto” – ha poi concluso De Vito.

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