Decreto Sostegni, oggi al Consiglio dei Ministri
60 giorni di tempo per presentare la domanda. L'Agenzia dell'Entrate conta di iniziare i pagamenti entro fine aprile
L’atteso Decreto Legge Sostegni approda oggi sul tavolo del Consiglio dei Ministri. Rispetto alle anticipazioni ci sono alcune novità dell’ultimo minuto. Nella versione presentata ieri dal ministro dell’Economia Daniele Franco ai capigruppo della maggioranza scompare la moltiplicazione per due della base di calcolo mensile. Come da legge del contrappasso viene però raddoppiato il parametro percentuale da applicare al calo medio mensile. Facile immaginare che il risultato alla fine non cambi poi di molto.
Il ministero stima un assegno medio intorno ai 3.700 euro a fondo perduto che viene attribuito secondo cinque fasce di fatturato 2019, (non più quattro): 60 % fino a 100 mila euro, 50% da 100.001 a 400 mila euro, 40% da 400.001 a 1 milione di euro, 30% fra 1.000.001 e 5 milioni e 20% da 5.000.001 a 10 milioni.
Varia anche il filtro per poter accedere al sostegno del fondo perduto. Non è più necessario dimostrare un calo del fatturato medio di almeno il 33%, sarà sufficiente la soglia di almeno il 30%. A conti fatti l’aiuto consisterà in un minimo di 1.000 euro, elevato a 2.000 euro per le società, a un massimo di 150.000 euro. Il minimo riguarderà anche quelle aziende che non hanno i dati 2019 da confrontare, e che quindi sono da considerare startup.
Come ampiamente anticipato da esponenti di governo, tra cui Claudio Durigon, sottosegretario al Ministero dell’Economia e delle Finanze, nell’intervista concessa a Rosario De Luca, presidente di Fondazione Studi Consulenti del Lavoro, gli aiuti statali a fondo perduto non possono compensare il crollo generalizzato prodotto dalla crisi pandemica. Complessivamente infatti stiamo parlando di 11 miliardi di euro allocati per questa finalità, a cui vanno aggiunti i 600 milioni di euro dedicati al settore del turismo invernale.
Il criterio seguito è certamente frutto di mediazione politica: si è abbandonato il perimetro dettato dai codici Ateco, con l’effetto di ampliare notevolmente la platea di beneficiari. Di fatto ulteriori 800 mila professionisti potranno richiedere l’indennizzo. La domanda va presentata entro un massimo di 60 giorni dall’entrata in vigore del decreto e l’Agenzia delle Entrate conta di pagare tutti coloro che la faranno in fretta entro il 30 aprile.