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Nuova arena Colosseo con pavimento in legno green e hi-tech

Il progetto di Milan Ingegneri si è aggiudicato il bando di gara di Invitalia per la realizzazione del nuovo calpestio dell’Anfiteatro Flavio

Leggera, reversibile e sostenibile, queste le caratteristiche che avrà il nuovo pavimento dell’arena del Colosseo progettato dallo studio Milan Ingegneri, che si è aggiudicato nei giorni scorsi il bando di gara di Invitalia per il rinnovo della struttura. Alla base del progetto vincitore emerge l’idea di creare una struttura hi-tech, estremamente leggera e sostenibile che metta insieme le ragioni di tutela con il recupero dell’immagine originaria dell’Arena e del suo funzionamento scenico. 

A giudicare i progetti che hanno risposto al bando pubblicato il 22 dicembre 2020 con scadenza 1° febbraio 2021 è stata una giuria sorteggiata da Invitalia e composta da Salvatore Acampora, Alessandro Viscogliosi, Stefano Pampanin, Michel Gras e Giuseppe Scarpelli. Dalla presentazione del progetto emergono i primi dettagli del piano a cui poi farà capo la fase esecutiva che dovrà terminare la realizzazione del nuovo pavimento entro il 2023.

I dettagli del progetto di Milan Ingegneri

Il nuovo piano di calpestio sarà costituito da pannelli mobili in protruso di carbonio e rivestiti in legno di Accoya, materiale ottenuto attraverso un processo di acetilazione delle fibre del legno volto ad aumentarne la resistenza e la durata. Questa soluzione ecocompatibile eviterà l’abbattimento di essenze pregiate per la realizzazione del progetto. Grazie a un sofisticato meccanismo di rotazione e traslazione dei pannelli che comporranno la piattaforma si potrà garantire sia la visuale dei sotterranei sia la loro areazione e illuminazione con la luce naturale. La piattaforma sarà collocata alla stessa altezza che aveva in origine e ne riprenderà sia la forma che le funzioni. Le travi verranno poggiate direttamente sulle strutture murarie senza impiegare ancoraggi meccanici in modo tale che la nuova realizzazione possa risultare il meno invasiva possibile e soprattutto reversibile nel caso in cui in futuro ci sarà la necessità di rimuoverla e ripristinare l’assetto attuale. Per garantire la conservazione del monumento, lungo tutto il perimetro ci saranno 24 unità di ventilazione meccanica che controlleranno l’umidità e la temperatura degli ambienti ipogei in modo tale da proteggerli dagli agenti atmosferici. È stato previsto tra l’altro il riciclo delle acque piovane che saranno raccolte e riutilizzate nei servizi igienici del Colosseo.

Il progetto era stato voluto dal Ministro Dario Franceschini già nel novembre del 2014 rilanciando l’idea dell’archeologo Daniele Manacorda. A quella proposta sono seguiti diversi studi e finanziamenti per realizzare l’opera. Oggi il Ministro definisce il piano di Milan Ingegneri: “Un progetto ambizioso che aiuterà la conservazione e la tutela delle strutture archeologiche recuperando l’immagine originale del Colosseo e restituendogli anche la sua natura di complessa macchina scenica”.

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