Il 14% degli italiani vive in case con carenze strutturali
Per ammodernare il patrimonio edilizio italiano, l’incentivo più utile secondo le imprese è il Bonus ristrutturazione, seguito dall’Ecobonus e dal Superbonus
Oltre 8.374.000 di italiani (14% della popolazione residente) vivono in case con problemi strutturali o di umidità, con un aumento di +0,8 punti percentuali rispetto all’anno precedente: il dato emerge dalle ultime rilevazioni Istat, riferite al 2019, e assume una particolare rilevanza alla luce della nuova centralità assunta dallo spazio domestico in quest’anno di pandemia e di lockdown.
I problemi del patrimonio edilizio italiano, notoriamente obsoleto, non sono tuttavia distribuiti in maniera uniforme sul territorio: la percentuale più alta di edifici con problemi strutturali e di umidità si trova nel Mezzogiorno (15,5%), rispetto al Centro (13,4%) e al Nord (13%). Mentre a livello regionale il territorio in cui il problema è più evidente è l’Abruzzo (22,6%, +6,3 p.p.), seguito dalla Liguria (19,7%, +7,4) e dalla Campania (19,2%, +4,5). Più in linea coi criteri del nuovo costruire, invece, le abitazioni in Valle d’Aosta (9,4%, +2,7 p.p.), Friuli-Venezia Giulia (9,8%, -1,1 p.p.), Sicilia (10,3%; -2 p.p.) e Piemonte (10,3%, -0,3 p.p.).
Problemi di inquinamento acustico
I problemi strutturali e di umidità non sono gli unici a caratterizzare le tante abitazioni italiane. Sempre secondo gli ultimi dati Istat, a vivere in case con inquinamento acustico sono quasi 7.118.200 di italiani (l’11,9% della popolazione residente). A livello regionale i numeri più elevati si registrano in Liguria (16,3%) e Campania (16,2%), seguite da Piemonte (15,3%), Lazio e Puglia (entrambe al 15%). L’inquinamento acustico viene invece registrato in misura ridotta in Valle d’Aosta (2,8%), Molise (5%) e Basilicata (5,3%).
Incentivi utili secondo le imprese
Le misure messe in campo dalle istituzioni in questo senso possono sia alleviare le problematiche che dare impulso alla crescita della filiera. Basti pensare che, secondo i dati dell’ultimo Osservatorio SAIE, il giudizio delle aziende di produzione, distribuzione e servizi per il settore delle costruzioni sugli incentivi è generalmente positivo. Il più utile secondo le imprese è il Bonus ristrutturazione (valutato positivamente dal 63%), seguito dall’Ecobonus (62%), dal Superbonus 110% (59%) e dal Sismabonus (56%). Del potenziale e delle criticità di tutti gli incentivi, e in particolare del Superbonus 110% si discuterà a più riprese durante SAIE Bari, la fiera delle costruzioni in programma dal 7 al 9 ottobre 2021.