“Non è detta l’ultima parola sul fisco”. Mario Draghi sembra quasi voler rincuorare Matteo Salvini che con i ministri delle Lega ha disertato il Consiglio dei ministri di ieri. Cdm che ha discusso e approvato la legge di delega fiscale, una legge molto generale che andrà riempita con i decreti delegati, come ha precisato lo stesso premier. Sui decreti delegati ci saranno ulteriori momenti di confronto nei vari consigli dei ministri e all’interno dello stesso Parlamento.
“Purtroppo o per fortuna il processo non è così semplice e in effetti prenderà molti anni – ha proseguito Draghi. Per l’esercizio delle delega ci saranno 18 mesi e bisognerà formare una commissione che lavorerà con il ministro Daniele Franco al Mef, poi dopo ci sarà l’applicazione e l’implementazione di quello che verrà presentato nei decreti delegati”.
Insomma tempi lunghi di una riforma di cui per ora si vedono solo contorni un po’ sfumati.
Ma non è solo una questione di tempi. Anche sul fronte delle risorse non ci sono molte certezze. Sì sa che quello che verrà fatto dovrà infatti prima trovare delle coperture. Quindi al momento “la riforma è una opportunità per muovere verso un sistema che sia più efficiente, meno distorsivo”, ha riassunto il ministro Franco.
Chi si aspettava effetti e benefici immediati dalla riforma sul fisco probabilmente rimarrà deluso. E soprattutto il dubbio conclusivo è: riusciremo a tenere il passo con il PNRR con una riforma fiscale lenta e a spizzichi e bocconi?
Non sappiamo come andrà a finire la madre di tutte le battaglie, sappiamo però che andrà per le lunghe.