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Assolegno, Cne riconosce qualità del legno italiano

Il riconoscimento potrebbe aprire la strada a un maggiore utilizzo del legno nostrano da parte dei cluster industriali e trainare il settore forestale

Il Comitato Europeo di Normazione ha riscontrato nel legno italiano proprietà meccaniche e qualitative in linea con le specie arboree del centro e nord Europa. Il riconoscimento si basa su un lavoro di ricerca condotto da Assolegno in collaborazione con il Cnr Ibe (Istituto per la BioEconomia del Consiglio nazionale delle Ricerche), l’associazione delle industrie di prima lavorazione, l’Università di Firenze e Conlegno. Le prove tecniche presentate mettono in luce il valore qualitativo del legno italiano, le caratteristiche fisiche e meccaniche che ne facilitano l’utilizzo e l’impiego nel settore delle costruzioni, sia che si parli di abete, castagno o douglasia.

Questo importante riconoscimento potrebbe aprire la strada a una stagione di rivalutazione del legno nazionale. Infatti, l’Italia ad oggi è uno dei paesi europei che importa circa l’80% del suo fabbisogno mentre l’utilizzo del proprio legname risponde solamente al 40% dell’incremento annuo delle foreste nazionali, uno dei tassi più bassi del continente che invece registra una media superiore al 55%.

Politiche governative mirate e cluster industriali

“Per realizzare questa rivoluzione nel settore legno, che può avere importanti risvolti sull’ambiente montano e forestale, sarà doveroso da parte del Governo attuare politiche di indirizzo che mirino a un’effettiva valorizzazione della risorsa legnosa nazionale – sostiene Angelo Luigi Marchetti, Presidente di Assolegno – inoltre sarà decisiva anche la risposta dei cluster industriali in quanto se si diminuissero solamente della metà le importazioni di legname si potrebbero dirottare circa 600 milioni di euro provenienti da risorse private verso i territori montani”.

La disponibilità di risorse economiche private nel comparto legno potrebbero avere risvolti positivi su tutto il settore e valorizzare il ruolo delle imprese dalle utilizzazioni boschive fino alle successive trasformazioni. Dello stesso parere anche Giorgio Matteucci, Direttore del Cne Ibe che evidenzia il ruolo chiave delle foreste gestite in modo sostenibile sia sull’economia nazionale e locale ma anche a livello climatico in quanto le foreste sono carbon sink.

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