Parquet: crescono i consumi, ma la ripresa è ancora timida
Il rapporto di FederlegnoArredo sui pavimenti in legno nel decennio 2007-2017 mostra un comparto in ripresa dopo le profonde trasformazioni causate dalla crisi.
Il rapporto sul mercato dei pavimenti in legno in Italia tra il 2007 e il 2017, a cura del centro studi di FederlegnoArredo (FLA), mostra un contesto in forte cambiamento e in timida ripresa dopo la crisi economica globale esplosa nel 2008, i cui effetti si sono fatti sentire in Italia con particolare forza.
Il settore immobiliare è stato tra quelli più colpiti: per le nuove costruzioni si è toccato il livello più basso dal 1936, con una superficie utile abitabile destinata a nuovi fabbricati di appena 4,3 milioni di metri quadrati nel 2017 (dati ISTAT).
L’unico comparto che ha registrato una crescita relativamente stabile dal 2000 è quello della manutenzione straordinaria, che nel 2017 ha toccato quota 47 miliardi (dati ANCE). Così, il settore edilizio è andato incontro a una profonda trasformazione, da un quadro complessivamente equilibrato nel 2007 a una situazione di forte disequilibrio dieci anni più tardi, con un’espansione significativa degli investimenti in manutenzione straordinaria — pari al 38,1% del totale — e una forte contrazione degli altri comparti, ad eccezione dell’edilizia non residenziale privata, rimasta sostanzialmente stabile (-0,6%).
Nel 2018 è stata rilevata una variazione positiva sia negli investimenti in nuove abitazioni (+2,8%) sia nella manutenzione straordinaria (+1,3%). Anche per quanto riguarda le compravendite di unità immobiliari ad uso abitativo la crescita appare solida: il valore dei mutui erogati nel 2017 è stato pari a 47,7 miliardi di euro, per un totale di 57 milioni di metri quadri.
Il mercato del parquet riflette questo contesto, registrando una lieve crescita in tutta Europa (79,2 milioni di mq nel 2017), ma ancora lontano dai livelli pre-crisi (110,2 milioni di mq nel 2007).
In Italia la produzione nel 2017 si è assestata su 4,5 milioni di metri quadri nel 2017 (il dato più alto dal 2009). Trainano i consumi le regioni del Nord-ovest (30%) e del Nord-est (23%), seguite dal Centro (19%), il Sud (19%) e le Isole (9%), per un totale di 9 milioni di metri quadri (+0,5% rispetto al 2016). Questa disparità geografica si riflette complessivamente nella top ten regionale — al primo posto la Lombardia, con 1677 mila di metri quadri — e provinciale — al primo posto Roma, con 654 mila metri quadri. Fanno eccezione Campania, Sicilia e Puglia, che figurano tra le prime dieci regioni, e la provincia di Napoli, al quarto posto per consumi con 270 mila metri quadri.
L’indagine di Federlegno si basa su un’ampia campagna di rilevazioni — 98 aziende del settore — e su una dettagliata analisi degli indici di bilancio. I 40 principali operatori del mercato italiano (riuniti nel paniere PARQ 40) saranno oggetto anche in futuro di un monitoraggio costante: insieme rappresentano il 74% delle vendite e il 94% della produzione di parquet in Italia.
L’elaborazione di un nuovo indice ha consentito una rilettura del dato storico basato su stime FEP (Federazione Europea Parquet), con scostamenti talvolta significativi. Fino all’anno 2013, le due serie di dati relative ai consumi sono sostanzialmente allineate. In seguito, le stime FEP avrebbero sovrastimato il calo di mercato indotto dalla crisi economica, probabilmente anche a causa della difficoltà di lettura dei flussi di prodotti di importazione, mostrando un quadro sostanzialmente stazionario negli ultimi quattro anni, attestato poco sopra i 6 milioni di metri quadri, con una crescita minima nel biennio 2016-2017 (+0,3%). Invece, i nuovi dati FLA presentano non solo numeri significativamente più alti in termini assoluti (mai sotto gli 8 milioni di mq), ma anche con un trend di crescita più deciso (dagli 8,2 milioni di mq nel 2015 ai 9 milioni di mq nel 2017).
I pavimenti in legno, insomma, hanno certamente sofferto in modo pesante le contrazioni dei consumi dovuti alla crisi economica. Tuttavia, rispetto ad altre pavimentazioni (ad esempio quelle ceramiche), il settore del parquet ha subito in maniera minore gli effetti del tracollo delle nuove costruzioni, difendendo le proprie quote di mercato anche rispetto a prodotti potenzialmente sostitutivi, e mostra ora una ripresa ancora timida, ma solida.