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Cersaie al via il 27 settembre tra sostenibilità e Made in Italy

Il Salone Internazionale della Ceramica per l’Architettura e dell’Arredobagno apre quest'anno con un convegno inaugurale al Palazzo dei Congressi di Bologna

“Sostenibilità, transizione energetica e competizione internazionale per il nostro Made in Italy” questo il titolo del convegno inaugurale della trentottesima edizione del Salone Internazionale della Ceramica per l’Architettura e dell’Arredobagno, in programma lunedì 27 settembre alle ore 11.00 all’Europauditorium del Palazzo dei Congressi di Bologna. L’incontro, introdotto dai saluti del Presidente di BolognaFiere Gianpiero Calzolari, vede sul palco il ministro dello Sviluppo Economico Giancarlo Giorgetti, il Presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini, il Presidente di UniCredit Pier Carlo Padoan e il Presidente di Confindustria Ceramica Giovanni Savorani. Modera l’incontro la giornalista Maria Latella.

I produttori di piastrelle in ceramica in Italia

Le aziende produttrici di piastrelle di ceramica italiane rappresentano un’eccellenza internazionale e si distinguono per tecnologia e attenzione alla sostenibilità. È una industria che esporta l’85% della produzione nazionale in tutto il mondo e rappresenta, anche in termini di tendenze estetiche, il riferimento a livello internazionale.

Queste imprese hanno realizzato negli ultimi cinque anni investimenti pari a 2 miliardi di euro per sviluppare e digitalizzare i propri impianti. Sono impegnate in un percorso di decarbonizzazione che necessita tecnologie e tempistiche adeguate.

“Come cittadini e come imprenditori caldeggiamo vivamente l’ipotesi di decarbonizzare le diverse attività umane. L’obiettivo per tutti deve essere la riduzione drastica delle emissioni di CO2 al fine di salvaguardare la vita delle prossime generazioni sulla terra – dichiara Giovanni Savorani, Presidente di Confindustria Ceramica. Per ottenere questo risultato non servono le ideologie, bensì le competenze e la scienza. Come associazione di imprenditori della ceramica abbiamo promosso una filiera che include le imprese della tecnologia e della produzione, le università del territorio e la Regione Emilia Romagna con i suoi enti di ricerca per progettare una transizione energetica che riduca le emissioni di CO2 senza perdere lavoro, mantenendo equilibri nei tempi e nei costi della transizione energetica. La speculazione finanziaria, che adesso sta agendo, non riduce le emissioni di CO2, bensì farà perdere tanti posti di lavoro in Italia e in Europa, portando il lavoro del manifatturiero in paesi che non si pongono minimamente il problema delle emissioni”.

 

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