Attualità

Uncem presenta 10 proposte per la filiera forestale

Lanciate nel corso dell'Asta del Legno, hanno lo scopo di favorire nelle Alpi e negli Appennini il dialogo tra filiera, enti e imprese

Uncem, con i Presidenti della Delegazione piemontese Roberto Colombero e nazionale Marco Bussone, hanno partecipato il 13 novembre a Cavour all’Asta del legname di qualità promossa nell’ambito del progetto Traccialegno da un’idea di Paolo Terzolo, Dottore Forestale, d’intesa con PEFC Italia. Un evento che ha messo in dialogo Enti locali, imprese dell’esbosco, segherie, falegnamerie, associazioni e centri di ricerca, in una sinergia costruita con Conaf e Sisef, da sempre impegnati nel generare coesione tra pezzi di filiere che in Italia parte da 11,6 milioni di ettari di superficie forestale, il 38% della superficie del nostro Paese.

Gli accordi di foresta

Per la quale sono arrivati, in legge due mesi fa, gli “accordi di foresta” proprio per unire quei pezzi di mondo economico e imprenditoriale che oggi non si parlano, aumentare il valore della materia, usare più materiale locale, aprire nuovi mercati. Nella legge di bilancio 2022 vi sono 30 milioni per le foreste. Oltre a 100 nel DL incendi convertito in legge.

Le dieci proposte

I vertici nazionali di Uncem hanno lanciato in occasione dell’Asta dieci proposte per mettere il Paese – in particolare Alpi e Appennini – nelle più avanzate politiche europee forestali, sostenibili e capaci di traguardare le sfide della crisi climatica. Eccoli, i dieci punti:

  1. Aumentiamo il dialogo tra imprese, Enti, associazioni, in particolare tra boscaioli, chi entra in bosco, segherie, falegnamerie, negozi e dottori forestali, per immettere nel sistema nuova capacità culturale di visione e operatività.
  2. Diamo forza e sostanza alla “Borsa del legno”, promossa da Assolegno, anche d’intesa con Uncem per far unire la domanda con l’offerta di materiale di qualità per costruzioni e altri prodotti.
  3. Portiamo la digitalizzazione nel settore. Non solo macchine più avanzate, in bosco e in segheria, ma anche blockchain per la tracciabilità dei materiali, a vantaggio del consumatore e del cliente finale dei prodotti.
  4. Aumentiamo le superfici pubbliche e private del Paese pianificate, gestite – con piani di gestione – e certificate – FSC e PEFC – anche chiedendo alle istituzioni degli strumenti di semplificazione per il passaggio di proprietà e successione.
  5. Puntiamo sulla formazione. Formare boscaioli, segantini, selezionatori, falegnami. IPLA, ESRSAF, E. Mach devono essere il fulcro di questa formazione.
  6. Abbassiamo l’IVA sui prodotti forestali. Stoccano CO2 e sono già antidoto alla crisi climatica. Dunque lo Stato intervenga per portare al 4% l’IVA su tutti i prodotti del bosco.
  7. Non demonizziamo la produzione di energia. Dai nostri boschi si ottengono materiali per buone produzioni di materiale per carpenteria ad esempio, ma sappiamo che una parte va in impianti per la produzione energetica. Che devono essere più efficienti ma che non sono certo da condannare.
  8. Creiamo piazzali e piattaforme logistiche di gestione. Ma anche “piazzali online” dove gestire cataloghi virtuali di materiale reale che permettano di far incontrare domanda e offerta.
  9. Le reti di imprese, le piattaforme e le borse del legno, insieme e in dialogo tra loro, devono sensibilizzare i progettisti al fine di usare nei loro progetti dei travi, colmi, perline, assi, tavole, pali di legno locale.
  10. Servono marketing, design, racconto. Chi compra un serramento, una porta, un mobile fatto con legno italiano lo deve sapere. Deve sapere quanta CO2 è stoccata all’interno, da dove arriva la pianta, come è coltivata e gestita quella foresta, chi l’ha lavorata e dove.

“Alcune proposte – afferma Marco Bussone, Presidente nazionale Uncem – che richiamano quanto più efficacemente è scritto nella Strategia forestale nazionale che attua il Testo unico forestale, avanzatissima legge italiana che ci pone all’avanguardia. Ma capire fino in fondo che siamo un Paese forestale significa investire e agire di conseguenza a tutto tondo, con tempi certi e il coinvolgimento del sistema pubblico, privato, associativo, accademico. Uncem è pronta”.

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