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Parquet pour l’hotellerie

Come recuperare il manufatto di una chiesta sconsacrata per insediarvi un hotel

Di Massimo Corsico

Da quando è ritornata la voglia e la possibilità di viaggiare, chi più chi meno ha soggiornato almeno qualche notte in un Hotel. Ecco che in questo appuntamento legato al design ci soffermeremo ad analizzare il mondo dell’hotellerie. E quale esempio migliore della catena NH che a partire dal 1978 in Spagna ha fatto della cultura e del design uno dei suoi fiori all’occhiello per la crescita del proprio brand.

Difatti NH Hotel iniziò a manifestare il suo impegno strategico nei confronti della cultura con il lancio di quelli che oggi sono noti come i Premi Mario Vargas Llosa NH per i racconti brevi, finalizzati ad aiutare gli scrittori esordienti. Ha creato una università aziendale, nota come NH University, per fornire una formazione continua e completa a tutto il personale. Nel 1998 la catena ha lanciato NH Stock Art, mostre itineranti in prossimità degli hotel del Gruppo. Nel corso di questi anni, NH Hotel ha continuato a ottenere riconoscimenti in tutte le iniziative, titolo di esempio, il design delle sue camere è stato premiato a Londra con l’European Hotel Design Awards. Tra fusioni e acquisizioni ad oggi il gruppo vanta, dopo aver ricevuto il Premio Principe Felipe per l’eccellenza nel turismo ed essere stata nominata Best Place to Work in Spagna, Olanda e Germania, oltre 19.000 dipendenti in più di 115 nazionalità diverse tra Europa e Americhe. Una nuova categoria di hotel rivolta a un pubblico contemporaneo, sofisticato e cosmopolita.

Per l’operazione immobiliare CLH Gruppo Igefi Srl d’intesa con NH Hotels a quale studio d’architettura avrebbe potuto affidare il compito di progettare il nuovo albergo in Via Colleoni-CityLife se non ai Quattroassociati? Sì certo, una domanda retorica perché lo studio fondato a Milano nel 1990 da Corrado Annoni, Stefano Parodi, Michele Reginaldi e Daniela Saviola, per l’appunto Quattroassociati (http://www.quattroassociati.it/) è improntato alla ricerca delle qualità complesse che costituiscono ogni ambiente specifico riconosciute da Quattroassociati come prima materia progettuale: tradurre le esigenze e le funzioni dell’edificato in una forte identità architettonica dei luoghi. Uno studio dagli orizzonti internazionali che ha sempre fatto della qualità italica della ricerca architettonica il suo principio fondativo e che mai si è piegato al facile edonismo che contraddistingue le attuali architetture.

Un lavoro coraggioso

In una Milano che assomiglia sempre più a una Dubai (vedasi la pista da sci in piazza Gaia Aulenti) e che si affretta a fare “tabula rasa” del proprio DNA, fatto anche di androni e portinerie, nella falsa convinzione che l’omologazione, sia l’unico modo di internazionalizzare il proprio maquillage, il mirabile progetto dei Quattroassociati svetta per la scelta coraggiosa. Soprattutto in un ambito urbano, quello della ex fiera, che in questi anni si sta trasformando radicalmente nelle destinazioni e nelle forme. Coraggiosa la volontà di recuperare il rilevante manufatto di una chiesa sconsacrata, esistente nel lotto edificabile, per insediarvi un hotel con ampie e diversificate strutture accessorie e di supporto proprie della funzione ricettiva di alto livello. Ecco che la centralità del volume della chiesa: l’impianto morfologico nella localizzazione nel lotto, l’architettura tardo-manierista e la qualità dei materiali e della costruzione sia stata riorganizzata riducendolo il volume ad una stereometria essenziale, eliminando gli elementi connotativi del luogo di culto per far emergere il valore paradigmatico degli elementi morfologici e stilistici della architettura civile.

Allineandosi su questo scenario si eleva la svettante torre a pianta rettangolare che occupa il lotto in profondità: un’articolata parte basamentale si sviluppa in volumi più bassi e strettamente legati agli spazi aperti disposti sul fianco ovest della chiesa.

Gli architetti della Quattroassociati mi raccontano che hanno lavorato con le forme e gli spazi dell’esistente per ricondurli a un assetto nuovo e necessario per la definizione di un’unica immagine architettonica. Il motore di questa operazione è l’individuazione di un comune denominatore, un principio capace di tradurre in elementi fisici una regola applicabile all’insieme delle parti edilizie, un originale elemento sintattico per uniformare le diverse parti del nuovo complesso architettonico.

 

NH Hotel in Via Colleoni-CityLife , Milano
NH Hotel in Via Colleoni-CityLife , Milano

Ecco che la lesena è l’elemento architettonico dedotto dall’edificato esistente, preso a riferimento nelle sue caratteristiche dimensionali, per lo sviluppo dell’immagine dell’intero complesso edilizio. L’elemento verticale addossato alle pareti e di poco sporgente da esse, con funzione solo decorativa e non portante, definisce la sequenza e l’alternanza dei campi delle pareti piene.

Applicata sulle superfici delle facciate laterali sia della chiesa sia della nuova torre delle camere, scandisce, secondo un principio ritmico, una successione di unità in relazione ordinatrice, rafforzando l’espressività figurativa e unificando le diverse parti costitutive la volumetria dell’insieme architettonico.

Questo progetto ha una pelle fatta di legno, infatti per le facciate è stato scelto l’XLam e anche per gli interni ovviamente la scelta (che accomuna molti degli Hotel NH) è ricaduta sul legno tramite l’impiego di doghe Wikanders (https://www.wicanders.it/). Doghe realizzate in una struttura di sughero multistrato che offrono un maggiore senso di comfort ed elevate prestazioni e per questo scelte dalla Corporate.

Gli arredi sono realizzati in laminato Cleaf (https://www.cleaf.it/it/prodotti/laminati/info-laminati/) ad eccezion fatta da alcuni pezzi speciali che connotano alcuni ambienti particolari come nella Reception. Ecco che la scenografica citazione dell’organo da chiesa (che quasi ricorda le guglie del duomo) diviene scultura in legno che ospita la parte di back office della reception.

Interni NH Hotel in Via Colleoni-CityLife, Milano
Interni NH Hotel in Via Colleoni-CityLife , Milano

Insomma, a me viene solo voglia di trascorrervi almeno una notte in un albergo simile per apprezzare la bellezza che la Quattroassociati ha saputo donare alla città di Milano.

Continua a leggere e approfondisci sulla rivista di Professional Parquet

 

AAAA quattroassociati

piazza S.Ambrogio, 25

20123 Milano

+39 024981780

studio@quattroassociati.it

http://www.quattroassociati.it/

 

Crediti: 

Iniziativa: CLH Gruppo Igefi Srl d’intesa con NH Hotels

Main Contractor: DVC_ Di Vincenzo Dino &C. Spa

Progetto architettonico: Studio Quattroassociati

Progetto impianti e lighting: Esa Engineering

Progetto strutturale: Biesse Ingegneria

Foto di Andrea Martiradonna

 

NH Elenco fornitori

DVC, Impresa esecutrice: ing. Alfredo Pellei (San Giovanni Teatino-Chieti)

Bertolani Facciate e cappotti: Alessandro Bertolani (Borgocarbonara-Mantova)

E M969, Serramenti esterni: Daniele Galeota (Zona Industriale 1-L’Aquila)

Sterchele, Bagni prefabbricati: Stefano Bodrin (Isola Vicentina-Vicenza)

Cleaf, Rivestimenti da parete: Marika Paglialonga (Lissone-Monza Brianza)

Oddicini, Pareti mobili: Antonietta Boeri (Gravellona Toce-Verbania)

Marazzi Ceramiche: arch. Ginevra Savioli (Sassuolo-Modena)

Wikanders Amorim, Pavimenti: Marco Calò (Roma)

Vescom, Tapezzerie: Simona Enriconin (Milano)

Mirage Ceramiche: Davide Orlando (Pavullo)

Pedrali Arredi: dott. Andrea Dotti (Mornico al Serio-Bergamo)

Pianca Contract Arredi interni: Paolo Sartini (Gaiarine-Treviso)

Bienne Arreda, Tendaggi: Fabrizio Di Martino (Roseto Abruzzi-Teramo)

Pavanetto, Porte interne Boiserie: Davide Meneghello (Meolo-Venezia)

 

 

 

 

 

 

 

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