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La cura dei parquet verniciati

I pavimenti in legno verniciati hanno rivoluzionato le abitudini e semplificato le operazioni di pulizia. Nonostante la facilità di manutenzione, tuttavia, bisogna stare attenti a evitare alcuni errori che potrebbero comprometterne la bellezza

In questo nuovo capitolo sulla manutenzione dei pavimenti in legno daremo qualche dettaglio maggiore in merito alla manutenzione dei parquet verniciati. La finitura filmogena rappresenta il trattamento protettivo per eccellenza e ha certamente segnato una svolta nella storia delle pavimentazioni in legno, da quando sono apparse sul mercato le prime vernici al solvente. Agli inizi degli anni ’60, infatti, le pavimentazioni in legno conoscevano una sola finitura: la cera. Erano bellissime, naturali, certamente rispecchiavano l’ecologia del tempo ma ci voleva anche tanto ma tanto olio di gomito per mantenere i pavimenti. Bisogna anche riconoscere che comunque i pavimenti in legno erano stati per secoli a uso e consumo solo di chi poteva permettersi determinate spese di realizzazione, quindi non aveva problemi di personale che poteva destinare anche alla manutenzione.

Manutenzione e impermeabilità

Prima di tutto occorre specificare che un pavimento in legno trattato con vernici, siano esse al solvente o all’acqua, non sono totalmente impermeabili. Da un lato certamente la verniciatura impedisce in maniera fisica all’acqua di penetrare e quindi di entrare in contatto con la superficie lignea. In questo caso possiamo parlare di impermeabilizzazione dato il film di polimero che viene a trovarsi nella superficie del pavimento (un film dallo spessore che oscilla generalmente almeno da un minimo di 150 μm fino ed oltre i 200 μm). Le vernici però, al contempo, presentano valori molto bassi di permeabilità al vapore acqueo, espressi generalmente in [(g/m2 x 24h)/mmHg] x cm); questo aspetto quindi può creare dei problemi nel caso siano utilizzati quegli utensili a vapore, non perché non siano funzionanti, ma semplicemente perché si danneggerebbe il pavimento stesso. Ecco quindi che è possibile procedere alla pulizia di questi pavimenti mediante strofinacci “leggermente” inumiditi (non grondanti di acqua o come fanno in certi paesi asiatici sversando direttamente l’acqua dai secchi), stendendo poi anche appositi prodotti a base di cere siliconiche che aumentano la protezione e lucidano in un certo senso la superficie del pavimento.

PAVIMENTI A VERNICE DOPO PULIZIA ORDINARIA 20

Acqua, vapore e cera solida: i nemici del parquet verniciato

Oltre all’acqua e al vapore un’altra azione da non farsi, nel caso di pavimento trattato a vernice, è quella di stendere sopra dopo avere asportato la polvere la così detta cera. Non mi riferisco alle cere liquide siliconiche, prima richiamate, che sono prodotti specifici auto lucidanti per di più, studiati proprio per pavimenti verniciati; semmai accade che sovente venga stesa sulla superficie la classica cera d’api, quella solida. Ci sono persone che ancora credono che la cera lucidi il pavimento, in effetti se fosse trattato solo con questo prodotto si potrebbe anche avere una sorta di lucido (molto alla lunga) ma nella realtà un pavimento verniciato, che abbiamo detto essere anche impermeabile all’acqua, in pratica non è più in grado di assorbire alcuna sostanza. Occorre quindi spiegare bene al cliente le corrette procedure di pulizia del proprio pavimento, dato che altrimenti si correrà il serio rischio di danneggiarlo. L’azione di stesura della cera su pavimenti verniciati, è un errore che viene commesso più volte di quanto non ci si possa immaginare; un errore fatto in buona fede ovviamente ma che comporta diversi problemi. Prima di tutto andiamo ad alterare la superficie del pavimento che diventa improvvisamente scivolosa, dato che la cera rimane in pratica tutta in superficie; poi anche la primaria lucentezza viene meno, diventa molto opaco e si possono osservare tutte le impronte delle scarpe o rigate lasciate da qualunque altra calzatura. Il pericolo maggiore è comunque la scivolosità che si viene a creare, il pavimento diventa in pratica ingestibile e si deve procedere, generalmente con l’intervento meccanico e l’impiego di appositi solventi, all’asportazione della patina di cera che permane in superficie. Generalmente con un buon “lavaggio” inteso come uso di solventi specifici che vanno ad interagire con la cera ma non danneggiano, se impiegati professionalmente, la pellicola di vernice, si riesce a recuperare il pavimento in legno. Una volta tolta la cera, con l’impiego di lucidanti si riporta il pavimento al primario splendore; nei casi peggiori occorre l’intervento meccanico della macchina levigatrice per asportare completamente quanto sopra alla superficie ritornando in pratica al legno grezzo per poi ripetere il ciclo di protezione. Ecco perché, nel caso vi dovesse capitare questo inconveniente, prima di tentare da voi con impiego di prodotti presi casualmente dagli scaffali dei centri commerciali, rivolgetevi a un professionista del settore che potrà intervenire con i giusti prodotti e asportare la cera in eccesso rimasta in superficie.

I rischi di una manutenzione sbagliata

I prodotti vernicianti che proteggono la superficie dei pavimenti in legno, creando di fatto una pellicola, di fatto vengono trattati giornalmente, con panni leggermente umidi e detersivi assolutamente neutri (non schiumosi), aspirapolveri o scope a frange (mop); si consiglia di non usare il così detto mocho soprattutto in maniera sconsiderata. Qualunque cosa si utilizzi, deve essere leggermente umida, non bagnata o peggio ancora grondante di acqua; si andrebbe a danneggiare nel medio periodo proprio la stabilità dimensionale del proprio pavimento in legno. Infatti l’acqua in eccesso che rimarrebbe sulla superficie del pavimento, potrebbe venire assorbita dallo stesso, lungo i lati longitudinali delle doghe che lo compongono. Questi punti del pavimento, non sono chiaramente mai sigillati, anzi proprio perché il legno è un materiale vivo, si muove in fase di equilibratura creando di fatto quelle micro fessure laterali, da dove poi potrebbe “entrare” questa umidità eccessiva. Un altro fenomeno che potrebbe insorgere a causa dell’impiego di panni con umidità elevata, in fase di pulizia, è l’evidenza di una tonalità nera soprattutto nei pavimenti in legno di Rovere, sia lungo i fianchi delle doghe che anche nella superficie a vista delle medesime. È un processo di reazione dell’acido tannico, contenuto naturalmente nel legno, a contatto con umidità eccessiva. Se l’annerimento lungo i lati longitudinali delle doghe, può avvenire anche dopo poco tempo dalla installazione del vostro pavimento, quel medesimo processo si può presentare in superficie ma solo dopo lungo tempo. Questo è dovuto al fatto che la pellicola di vernice, si consuma per abrasione nel tempo e piano piano lascia la superficie del legno scoperta la quale, a contatto con l’umidità lasciata in fase di pulizia ordinaria, diventa via via più scura a causa proprio della reazione tannica.

È una reazione chimica che si innesca da sola, non è regressiva, e diventa poi in grado di passare completamente l’intero spessore della doga interessata. Questo tipo di “macchie” potranno essere poi asportate soltanto attraverso un nuovo intervento di manutenzione straordinaria, ovvero con una levigatura meccanica; attenzione però se il processo di reazione tannica è stato prolungato nel corso degli anni quindi l’intero listello può esserne interessato, anche con l’impiego di macchine può difficile risolvere il problema. Occorre la sostituzione della doga, o delle doghe interessate dal fenomeno. Le vernici comunque sono in grado di proteggere benissimo la superficie del pavimento, da sversamento accidentale di sostanze quali inchiostro, vino, colori, olio, ecc purché siano questi rimossi in tempi brevi, proprio perché come detto sono impermeabili. Si può in pratica procedere alla pulizia localizzata, asportando con spugne e tamponando anche con altri prodotti, la parte interessata dalla caduta accidentale di sostanze anche coloranti, senza per questo che il pavimento si danneggi assorbendone il prodotto. Anche la bevanda gassata per eccellenza, che cade nella superficie del pavimento, può essere rimossa senza che questa danneggi il vostro pavimento; naturalmente l’intervento deve essere fatto entro poco tempo non certamente a distanza di giorni.

Conclusioni

Riassumendo i vantaggi che abbiamo in presenza di un pavimento verniciato sono indubbiamente molteplici e, generalmente, superiori agli svantaggi. La facilità di pulizia e manutenzione dei pavimenti verniciati, è stato il valore aggiunto a questo tipo di finiture che ne ha certamente aiutato la diffusione nel corso degli anni. Il passaggio dalle vernici al solvente a quelle all’acqua, per motivi prettamente connessi alla eliminazione ovvero significativa riduzione proprio dei solventi, non è stato indolore; del resto per mettere a punto un prodotto occorrono diversi anni di prove e aggiustamenti in corso d’opera. Oggi comunque le vernici all’acqua, le quali hanno superato in termini di diffusione quelle al solvente (percentualmente quelle ancora presenti sul mercato contengono molto meno solvente rispetto ad alcuni anni orsono), hanno raggiunto livelli eccellenti di resistenza all’usura e alla pedonabilità. Anche esteticamente le vernici all’acqua, rendono molto bene su ogni tipologia di pavimento in legno. Nel prossimo numero vedremo altre finiture protettive con i loro pregi e difetti.

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